Anticipata la zona gialla, dal 26 ristoranti aperti ma soltanto all’esterno. Nelle Marche piscine e spiaggia dal 15 maggio, palestre il primo giugno

Anticipata la zona gialla, dal 26 ristoranti aperti ma soltanto all’esterno. Nelle Marche piscine e spiaggia dal 15 maggio, palestre il primo giugno
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 17 Aprile 2021, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 15:33

ANCONA Si comincia lunedì 26 aprile, si termina il primo luglio: il governo ha fissato la road map che porterà alla riapertura graduale delle attività fino ad oggi rimaste in sospeso per Covid e fortemente condizionate sia dal numero dei contagi, sia dall’avanzare della campagna vaccinale.

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Si comincia lunedì 26 aprile, quando verrà riabilitata la zona gialla con quattro giorni di anticipo rispetto al decreto attualmente in vigore. Sarà un giallo rinforzato che nelle regioni con i dati pandemici in miglioramento - tra queste anche le Marche - consentirà al settore ristorazione di tornare a lavorare a pranzo e a cena ma soltanto con tavoli esterni e servizio all’aperto. Teatri, cinema e spettacoli dovranno invece fare i conti con limiti di capienza per l’attività al chiuso (così come i musei) seguendo i protocolli anti-contagio. Via libera, sempre nell’ultima settimana del mese, anche agli sport che si svolgono fuori. L’altra novità fissata per il 26 riguarda la scuola: si ferma la Dad al 50% per le superiori, studenti tutti in presenza sia in zona gialla sia in quella arancione, ma le aule resteranno comunque aperte anche in zona rossa con regole ancora da definire entro l’inizio di maggio. 


Le scelte anticipate
Il ministro Speranza, ieri in conferenza stampa con il premier Draghi, ha spiegato le motivazioni di questa scelta: «La priorità della ripresa andrà alle attività che si possono svolgere all’aperto dove è molto più difficile contagiarsi rispetto al chiuso. Un principio che applicheremo nella ristorazione e non solo, e che ci riaccompagnerà nella fase di transizione.

Con l’auspicio che col passare delle settimane, il miglioramento della curva e l’aumento delle vaccinazioni potremo programmare ulteriori aperture anche per attività al chiuso». Nello schema di decreto che il dipartimento Sport sottoporrà nei prossimi giorni al consiglio dei ministri si indicherà la possibilità di tornare dal 26 aprile a fare sport anche di contatto - dal calcetto alle partite di altre discipline - nelle regioni in zona gialla. Sempre in zona gialla dal 1 maggio sarà consentito l’accesso del pubblico negli stadi: negli impianti all’aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori e al chiuso fino ad un massimo di 500, per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale da Coni e Cip. Mentre dal 15 maggio riapriranno gli stabilimenti balneari e le piscine: nelle Marche il governatore Francesco Acquaroli ha deciso di avviare la stagione turistica fin dal primo maggio, per dare un segnale importante di ripartenza e di fiducia. Per le palestre, invece, l’attività potrà ricominciare dal primo giugno con tutti i protocolli di sicurezza definiti anche dalla conferenza delle Regioni e attualmente al vaglio degli esperti del Comitato tecnico scientifico. Con il ripristino delle zone gialle saranno consentiti gli spostamenti fra le regioni. Spostamenti liberi tra zone di questo colore mentre le per aree in arancione e rosso è stata avanzata l’idea di un via libera speciale. 


La green card
Per ora si tratta di un work in progress: durante la cabina di regia, il premier Mario Draghi su impulso della Ue avrebbe proposta l’introduzione di un pass che certifichi l’avvenuta vaccinazione e un test covid negativo in un lasso di tempo da definire o la guarigione dal coronavirus. La proposta avrebbe avuto l’ok dei ministri presenti. Chi è in possesso del pass, insomma, avrebbe la possibilità di muoversi liberamente su tutto il territorio nazionale e avere l’accesso a determinati eventi, sia culturali che sportivi. Al lavoro anche sull’orario del coprifuoco: al momento resta confermato il divieto di spostamento - se non per motivi di necessità, urgenza, lavoro - tra le 5 del mattino e le 22. Ma c’è chi spinge per allungare la fascia serale di un’ora e mezza, massimo due per consentire alle attività di ristorazione lo svolgimento dei servizi serali senza essere costretti ad anticipare troppo. Ma la linea del governo è improntata sulla prudenza e una decisione in tal senso sarà dettata solamente dal miglioramento dei dati sui contagi Covid.
 

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