Arriva il freddo: Marche divise in due sui termosifoni accesi

Arriva il freddo: Marche divise in due sui termosifoni accesi
Arriva il freddo: Marche divise in due sui termosifoni accesi
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 12 Novembre 2022, 04:20

ANCONA- Venti da nord est, temperature in brusco calo, tanto da raggiungere lo zero nei comuni più in quota, come Bolognola nell’Appennino maceratese. In altre parole, un anticipo d’inverno che spezzerà, almeno da oggi a lunedì, la lunga appendice quasi estiva, che ci ha regalato settimane con temperature decisamente superiori alla media. I bollettini meteo prevedono un’irruzione di area fredda dai Balcani con un sensibile calo termico in tutte le Marche (anche di 7-8°) e venti tesi da nord che accentueranno la sensazione di freddo. E domani, giornata in cui sono previste precipitazioni sparse specie sulla costa, secondo le previsioni di Assam Marche è possibile il ritorno della neve a quote alte sui Sibillini.

Il termostato

Insomma, dovremo accendere i termosifoni, e per la prima volta le Marche sperimenteranno regole diverse.

Perché la nostra regione è stata divisa in due aree climatiche distinte dalle linee operative dell’Enea sul decreto emesso il 6 ottobre dal ministero della transizione ecologica per l’attivazione degli impianti di riscaldamento, con l’obiettivo di tagliare i consumi di gas. Previsti periodi di accensione più ristretti, rispetto all’inverno scorso, e anche la riduzione di un grado delle temperature negli ambienti riscaldati: si passa da 18 a 17°C per gli edifici industriali e artigianali e da 20 a 19°C per gli altri, abitazioni comprese.

Sul sito internet dell’Enea (ente nazionale per le energie alternative) c’è un link in cui sono indicate comune per comune le fasce climatiche in Italia. Sono stabilite in base ai gradi-giorno, che corrispondono alla somma, in tutti i giorni dell’anno, del saldo tra la temperatura interna (20°C per convenzione) e quella media esterna giornaliera. Più è freddo, più la quota gradi-giorno sale. Nelle Marche la maggior parte dei comuni della fascia costiera e medio collinare sono in zona climatica D, dove i termosifoni possono essere accesi per non più di 11 ore giornaliere, dall’8 novembre al 7 aprile. La provincia di Pesaro Urbino (tranne il capoluogo, in fascia D) e tutti i comuni dell’entroterra sono inseriti nella fascia E, dove l’accensione è consentita dal 22 ottobre al 7 aprile per un massimo di 13 ore giornaliere.

Le stranezze

La suddivisione in due aree climatiche diverse crea situazioni quasi paradossali. Pesaro e Fano, confinanti e molto affini, avranno regole diverse, nonostante una differenza di appena 47 gradi-giorno: 2.130 Fano, 2.083 Pesaro. In provincia di Ancona, altra stravaganza, due comuni come Castelbellino e Maiolati Spontini, che nel fondovalle formano un unico centro abitato, non potranno accendere i termosifoni allo stesso modo: regole più restrittive a Castelbellino (in zona climatica D con 2.068 gradi-giorno) e più permissive a Moie di Maiolati, in fascia E con 2.149. Nel Fermano Monte Vidon Combatte è in fascia D mentre il comune gemello, Monte Vidon Corrado, è nella E, con più possibilità di maneggiare il termostato.

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