Alluvione nelle Marche, per le spese urgenti servono 78 milioni di euro. Il governo ne aveva stanziati 5

Alluvione nelle Marche, per le spese urgenti servono 78 milioni di euro. Il governo ne aveva stanziati 5
Alluvione nelle Marche, per le spese urgenti servono 78 milioni di euro. Il governo ne aveva stanziati 5
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 15:17

ANCONA Solo per le spese di somma urgenza, dai Comuni colpiti dall’alluvione dello scorso 15 settembre è arrivata finora una richiesta da 78 milioni di euro. A renderlo noto è stato ieri l’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, rispondendo in Consiglio regionale ad un’interrogazione del Partito democratico. «Stanno arrivando le ultime schede - aggiorna la road map il titolare della delega - ma parliamo di queste cifre. Per questa ragione, chiederemo un intervento immediato al dipartimento nazionale di Protezione civile che per ora ha stanziato solo 5 milioni di euro. Tuttavia, il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio ci ha rassicurato dicendo che quei 5 milioni erano solo un modo per aprire la contabilità speciale e che ne arriveranno altri». La cifra riguarda «i lavori che i Comuni e altri enti locali hanno eseguito per ripristinare la viabilità e la funzionalità dei territori».


Il gap


Nell’attesa che lo Stato provveda ad implementare il plafond, appare evidente il gigantesco gap tra i fondi previsti e le necessità dei territori messi in ginocchio dall’esondazione, che se nell’immediato hanno bisogno di poco meno di 80 milioni di euro, in generale contano danni (tra diretti ed indiretti) per circa 4 miliardi di euro. «Noi abbiamo previsto a bilancio 6,142 milioni per le imprese, per prestiti bancari (garantiti al 100% dalla Regione), in attesa degli stanziamenti dello Stato», ricorda Aguzzi, che aggiunge: «Stiamo distribuendo le schede alle famiglie per il ristoro da 5mila euro ed alle imprese da 20mila euro. Questo è quanto la Protezione civile può fare per l’emergenza-urgenza». Tra gli altri provvedimenti presi dalla Regione, «abbiamo messo a disposizione dei Comuni anche il personale dei nostri uffici per sollevarli dall’incombenza burocratica di raccogliere tutte queste richieste da parte di famiglie ed imprese». Ultimo, ma non per ordine di importanza, «stiamo valutando altre economie e spostamento di fondi per poter ulteriormente intervenire a favore delle persone e delle imprese - spiega l’assessore -: non escludiamo ulteriori manovre, ma questo dipenderà anche dalla puntualità e dalla disponibilità complessiva della contabilità speciale». Una risposta che non soddisfa il gruppo dem, con il primo firmatario dell’interrogazione, il vicepresidente del Consiglio Andrea Biancani, che torna a chiedere «risorse a fondo perduto per le imprese e le famiglie. A tutt’oggi, al netto dei 6 milioni di euro che sono comunque a debito per le aziende - puntualizza - per le famiglie non è stato previsto nulla. Tra i beni rimborsabili, non sono state contemplate neanche le auto». 
 

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