Alluvione nelle Marche, parla Acquaroli: «Per i danni può essere paragonata al sisma»

Il punto del Governatore Francesco Acquaroli (nella foto con l'assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi
Il punto del Governatore Francesco Acquaroli (nella foto con l'assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi
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Martedì 11 Ottobre 2022, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 16:35

ANCONA- L'alluvione del 15 e 16 settembre «per estensione e profondità dei danni, può essere paragonato ad un nuovo e autentico sisma». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli , nelle sue comunicazione al Consiglio regionale sull'evento alluvionale, che ha provocato 12 vittime accertate, una persona ancora dispersa, nel senigalliese, e ingenti danni tra le province di Ancona, Pesaro Urbino e in alcuni Comuni del Maceratese.

Acquaroli ha aperto il suo intervento rinnovando «il cordoglio, a nome mio personale della Regione Marche e dell'intera comunità marchigiana, alle popolazioni colpite dall'alluvione» e ha rinnovato i ringraziamenti al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio (arrivato nelle Marche il 16 settembre, ndr) e ai presidenti di tutte le Regioni italiane «che ci hanno fatto sentire da subito la loro vicinanza», oltre a «tutti coloro che si sono prodigati al massimo per affrontare l'emergenza: Protezione civile, prefetti, forze dell'ordine, corpi e militari, i volontari e tutto il sistema regionale della Protezione civile».

Il governatore ha ricordato anche l'istituzione di una commissione tecnica per un'indagine amministrativa sulle procedure relative al sistema di allerta regionale e la disposizione di un'indagine per verificare le attività e gli interventi tecnici, comprese le relative modalità di attuazione, effettuati dal Consorzio di Bonifica delle Marche anche in relazione all'alluvione.

Arrivano i primi ristori a famiglie e imprese

I primi ristori, per lavori di «somma urgenza» dopo l'alluvione, ai Comuni e province per il ripristino di viabilità, messe in sicurezza, e a famiglie e imprese a cui andranno intanto somme promesse dalla Protezione civile di 5mila (famiglie) e 20mila euro (imprese), che dovranno poi essere integrate rispetto ai 5 milioni di euro promessi e «non ancora accreditati alla Regione»; in seguito, «ristoro dei danni» con l'auspicio di una «legge speciale del governo sulla Regione Marche». A parlare delle dinamiche relative a sostegni per le popolazioni colpite dall'alluvione del 15 settembre scorso, nel Senigalliese e nel Pesarese, è l'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche Stefano Aguzzi, a margine della seduta del Consiglio regionale, la cui seconda parte sarà dedicata proprio a tale calamità.

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«Quanto alla stima dei danni - precisa Aguzzi -, la fase che si sta concludendo in queste ore è quella che stanno portando avanti gli enti locali (comuni, province, enti gestori delle reti) per ripristinare le viabilità, i territori, mettere in sicurezza territori, corsi d'acqua ecc., la somma urgenza; i Comuni ci stanno inviando le schede di richieste di risarcimento per somma urgenza, le quantifichermo: i 5 milioni di euro che la Protezione civile ha detto che avrebbe stanziato, fino a ieri non inviati sul conto, sono irrisori rispetto alle richieste che arriveranno dai Comuni: il capo dipartimento Curcio ci ha rassicurato che i 5 milioni erano per aprire un percorso; attendiamo che tutti gli enti locali ci sottopongano le spese sostenute e con quelle faremo le richieste definitive alla Protezione civile. Curcio ci ha detto che non dovrebbero esserci problemi». Per i danni reali? «Voglio pensare che le visite di Draghi, del ministro dell'Interno e di altri esponenti nazionali servano ad aprire un capitolo apposito sulla Regione Marche – auspica l'assessore - per ristori e spese reali che famiglie e imprese hanno avuto da questa triste situazione. Non è la Protezione civile che può intervenire, ci vorrà una legge speciale del governo sulla Regione Marche: ci sarà e non ci sarà, non lo so. Il governo è ancora in carica, parole sono state spese, ancora non si sono visti fatti concreti, voglio sperare che come ultimo anno governo uscente o primo dell'entrante ci possa essere un ristoro su questo».

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