ANCONA Un cesto di rose adagiato sulla sponda del fiume, proprio nel punto in cui la Bmw di Brunella Chiu, con a bordo anche la figlia Noemi Bartolucci di 17 anni, è stata trascinata via dalla piena del Nevola, a due passi da casa e da quell’edicola con la Madonnina attorno a cui ieri sera decine di persone si sono radunate per salutare le vittime dell’alluvione di Barbara. C’era Simone, figlio di Brunella, circondato da un cordone di amici che lo stringono e l’abbracciano.
Il dolore
«È finito un incubo», ha ripetuto ricordando il recente ritrovamento del corpo della mamma, sepolta da nove mesi nel cimitero di Vieste.
E i sindaci di quei comuni erano tutti presenti, insieme a centinaia di persone tra cui il governatore Francesco Acquaroli, la sottosegretaria al Mef Lucia Albano, l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, ad ascoltare l’omelia del vescovo di Senigallia Franco Manenti, che è suonata come un monito. «Invito gli amministratori a continuare ad alimentare la luce della speranza - le sue parole - operando con tempestività per la definitiva messa in sicurezza del territorio perché non accada più che l’acqua, bene prezioso per la nostra vita, porti devastazione e morte».
In prima fila, i familiari di Diego Chiappucci e la madre di Andrea Tisba, 25 anni, che nell’alluvione ha perso anche il marito Giuseppe. Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto testimoniare la sua vicinanza, mandando una lettera ai sindaci che l’avevano invitata a partecipare. «Purtroppo per impegni istituzionali non potrò essere presente in prima persona - scrive -. Desidero far sentire la mia vicinanza e quella di tutto il Governo alle famiglie e alle comunità colpite e nuovamente ribadire il nostro impegno a garantire nel più breve tempo possibile tutto il sostegno necessario a seguito dei fatti accaduti».
L’auspicio
E ricorda che, «pur nelle numerose criticità che ci siamo trovati ad affrontare al momento del nostro insediamento, in sede di bilancio abbiamo deciso di destinare un intervento importante alla ricostruzione di questi territori, che segna una discontinuità di approccio nella gestione di emergenze simili». Infine la promessa: «L’impegno costante e concreto a dare risposte certe lo dobbiamo alla memoria delle persone che non ci sono più, affinché in futuro si possa cercare di evitare il ripetersi di drammatici eventi che hanno colpito nel profondo le vostre comunità».
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