Recanati, l'Infinito di Leopardi
finisce nel caveau di una banca

Il museo
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 10:39
VISSO - Recanati tende la mano per ospitare il prezioso manoscritto de “L’ infinito” di Leopardi, custodito nel museo diocesano di Visso gravemente danneggiato dal terremoto, ma il sindaco Giuliano Pazzaglini ringrazia e dispone di custodirlo nel caveau di una banca. A prendere la decisione definitiva è stato l’architetto Pierluigi Salvati, tecnico della Soprintendenza ai Beni culturali delle Marche che ha effettuato la visita alla struttura insieme ad altri colleghi ed ai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio, insieme a loro anche l’architetto Luca Maria Cristini.
Ieri mattina era giunta da Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati, la proposta di trasferire temporaneamente i manoscritti leopardiani nel museo di Villa Colloredo Mels, con un’esposizione speciale ed il pagamento di un biglietto, il cui ricavato avrebbe finanziato opere di restauro post-terremoto a Visso. Proposta respinta per il momento, dopo che l’architetto Salvati ha evidenziato l’estrema criticità della situazione del museo diocesano di Sant’Agostino, e ha disposto di trasferire altrove i beni contenuti, tra cui la preziosa statua lignea della madonna di Macereto ed oggetti di oreficeria rinascimentali. «La situazione del campanile e dei pinnacoli della facciata si è notevolmente aggravata rispetto a sabato scorso - ha affermato l’architetto Cristini, responsabile diocesano per i beni culturali -. La Soprintendenza provvederà a far eseguire una messa in sicurezza del campanile, il Comune a collocare i manoscritti leopardiani in luogo sicuro e verranno messe in sicurezza le altre opere».
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