Giacomo Leopardi a sorpresa divo del cinema: dopo Martone il film di de Mattheis, le riprese in corso di Biondi e una miniserie girata da Rubini

Giacomo Leopardi a sorpresa divo del cinema: dopo Martone il film di de Mattheis, le riprese in corso di Biondi e una miniserie girata da Rubini
Giacomo Leopardi a sorpresa divo del cinema: dopo Martone il film di de Mattheis, le riprese in corso di Biondi e una miniserie girata da Rubini
di Lucilla Niccolini
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Domenica 1 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 15:15

ANCONA - Giovane favoloso, Giacomo non s’è mai sentito. Ma lo era, per la capacità infinita di immaginare un’altra realtà, favolosa, rispetto a quella a lui presente e viva. Il viso scarno e tenero di Elio Germano, nel film di Mario Martone, s’è sovrapposta, nell’immaginario collettivo, ai ritratti che abbiamo del Genio recanatese.

Quel film di successo sembrava dovesse restare un omaggio isolato a Giacomo. Ma ora il poeta torna al cinema: dopo “InFiniti” di Christian de Mattheis, presentato a Venezia, sono in corso le riprese di “Leopardi & Co” di Federica Biondi. E nelle Marche, Sergio Rubini comincerà presto a girare la miniserie “Vita e amori del poeta” (Rai Fiction, Ibc Movie), interpretato da Leonardo Maltese, accanto ad Alessio Boni, Cristiano Caccamo e Giusy Buscemi.

 
Il fascino


Giacomo superstar? «Io credo che Giacomo sia entrato nel cinema, perché prima era già entrato nel cuore delle persone, con la sua capacità di suscitare forti emozioni». Per la contessa Olimpia Leopardi, discendente di Giacomo e “vestale” della sua eredità, vicepresidente del Centro Studi Leopardiani, non è un revival, il fascino esercitato dal suo antenato. «Soprattutto negli adolescenti, che si immedesimano in lui, per quel suo slancio disperato verso l’amore, per i suoi ideali. Per tanti è diventato un amico, un compagno di vita, un confidente». Se il cinema lo ha riscoperto, «per la sua straordinarietà, forse noi, come famiglia, possiamo attribuirci un piccolo merito: quello di aver svelato, con le nostre iniziative, un Giacomo più intimo e familiare». Non si sorprende della “riscoperta” di Leopardi Luigi Moretti, attore anconetano, protagonista in questa stagione del reading “O mia diletta Luna”, che porterà il 5 novembre a Servigliano. «Parlando di sentimenti, chi altri saprebbe ispirare un regista? Nella sua poesia, tutto è sentimento, slanci d’amore “che fu sì caldo un giorno.

Anzi, rovente”, come scrive ne “La vita solitaria”. Una riscoperta? Non è mai troppo tardi».


È innegabile che tutto sia partito dal “Giovane favoloso”. «Martone docet», esclama Fabrizio Saracinelli, produttore indipendente, capogruppo generici della Ibc Movie, che per la miniserie tivù ha condotto il casting delle comparse. «Quel film resta pietra miliare, con un ottimo successo al botteghino. Un regista come Rubini, innamorato da sempre di Leopardi, ha finalmente trovato il coraggio per cimentarsi anche lui in questa sfida, di raccontare un Genio mondiale, per un altro pubblico, televisivo».

E ha già attirato l’attenzione su di sé, almeno a livello locale: erano quasi in mille a fare la fila davanti alla sede Guasco srl di Ancona, per il provino. Una “Leopardi Renaissance”. «È il frutto positivo – rimarca Massimo Raffaeli, critico letterario - della caduta di vecchi stereotipi, che lo volevano poeta infelice e corrucciato. Si deve a studiosi come Blasucci, Timpanaro e Binni, oltre ai più giovani Antonio Prete e Laura Melosi. Non è un caso che Martone l’abbia definito “giovane favoloso”, affidandone l’interpretazione alla dignità e alla misura di Germano, accanto a uno straordinario Massimo Popolizio, nei panni di Monaldo. È la più convincente del film, la prima parte, girata a Recanati». Una location irrinunciabile, per le nuove produzioni. «Per lui, una “gabbia”, rilevante nella misura in cui se n’è smarcato. E dove è suggestivo raccontare la giovinezza di un giovane che se ne libera. Purché ora non si crei un altro stereotipo».

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