Di notte e su carrozze d'epoca, i ciak segreti di Sergio Rubini ad Ascoli per la fiction su Leopardi

Le riprese della fiction di Rubini
Le riprese della fiction di Rubini
di Filippo Ferretti
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 11:50

ASCOLI - È terminata l’escursione cinematografica di Sergio Rubini ad Ascoli, per le riprese in centro della fiction “Leopardi - Vita e amori del poeta”. Il regista e attore pugliese, che in questi ultimi 30 giorni ha fatto delle Marche il set ideale del lavoro Rai in due puntate, dedicato alla figura del letterato, per alcuni giorni con la sua troupe ha sostato nel cuore delle 100 Torri capoluogo piceno, muovendosi con un autentico esercito al seguito, tra operatori, tecnici, assistenti e comparse.

Particolarmente complessa è stata sia la parte girata in esterni, utilizzando soprattutto le ore notturne, che ha coinvolto l’uso di autentiche carrozze d’epoca muoversi tra corso Mazzini e via del Trivio, sia la laboriosa sequenza girata all’interno del teatro Ventidio Basso.

Nel Massimo cittadino quasi 100 figuranti hanno dato vita alla scena in cui viene presentata in palcoscenico una delle opere di Leopardi, musicata dal vivo da Gaetano Donizetti. Lo scenario ascolano per l’occasione ha assunto le sembianze del San Carlo di Napoli, dove l’autore di “l’Elisir d’Amore” era direttore artistico proprio 200 anni fa.

In mezzo agli attori, tra colui che interpreta il personaggio del protagonista, Leonardo Maltese, tanti cittadini come comparse, dal primo pomeriggio di mercoledì sino a tarda notte impegnati a personificare il pubblico dell’evento. Tra queste non poteva mancare l’eclettica e istrionica Flavia Cenciarini, la quale abbigliata in una elegantissima mise di primo ottocento, ha incarnato con verosimiglianza e disinvoltura una delle signore aristocratiche partenopee di allora.

«E’ stato molto emozionante e anche un po’ faticoso indossare vestiti rigorosamente dell’epoca, con stoffe, monili e corpetti esattamente come nel 1823» ha spiegato la regina del carnevale, affiancata da altri noti volti della città come Daniela Mancone e Stefano Baldoni, tutti rigorosamente truccati, pettinati e abbigliati come gli aristocratici di un tempo. Una curiosità: ai tempi di “Grande Blek” Giuseppe Piccioni e il cast del film non riuscirono a girare la scena del veglione al Ventidio Basso in quanto chiuso per lavori, dovendo poi dirottare sul “Serpente Aureo” di Offida. Adesso, 37 anni dopo, per Rubini il ciak all’interno del teatro ascolano ha potuto finalmente avere luogo. 

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