A dirlo è uno dei vicini di casa, tra i primi ad accorrere dopo il delitto, che ancora ricorda sconvolto il corpo del piccolo in fin di vita sul pianerottolo. “Non riesco ancora a togliermelo dagli occhi, quando sono sceso la madre era seduta sulla panchina mi ha salutato chiamandomi per nome, parlando tranquillamente”. “Prima di quella sera non aveva mai toccato il bambino” conferma un'altra residente nel condominio di via Zampa.
“Non ci aspettavamo una cosa del genere qui a San Severino – dice un commerciante nel passeggio del giorno di festa – la vedevo in giro, a volte poco vestita nonostante il freddo. Mi chiedo perchè chi ha la competenza di poter intervenire non lo abbia fatto”.
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