Settimana corta alla scuola primaria Carlo Urbani: raccolta di firme tra le famiglie

Settimana corta alla scuola primaria Carlo Urbani: raccolta di firme tra le famiglie
Settimana corta alla scuola primaria Carlo Urbani: raccolta di firme tra le famiglie
di Giulia Sancricca
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Sabato 15 Gennaio 2022, 05:30


RECANATI - Lezioni per cinque giorni alla settimana con due rientri pomeridiani. È quanto chiedono i genitori dei piccoli allievi che da settembre prossimo inizieranno la prima elementare alla scuola primaria Carlo Urbani, nel quartiere Castelnuovo di Recanati. Per questo motivo, infatti, hanno avviato una raccolta firme che possa convincere la dirigente Anna Maria Di Siena a variare l’impostazione del plesso, escludendo quindi la frequenza dei bambini il sabato mattina. 


A spiegare la situazione è il sindaco Antonio Bravi che, dopo essersi confrontato con la dirigente, spiega i motivi per cui, probabilmente, la richiesta non potrà essere accettata. «Il plesso Carlo Urbani - dice il primo cittadino - fa parte dell’istituto comprensivo Badaloni che ha in totale tre distaccamenti. Al Carlo Urbani è attualmente prevista la settimana normale con sei giorni di scuola; alla San Vito la settimana corta con cinque giorni di frequenza e due rientri pomeridiani; a Le Grazie, invece, il tempo pieno. Questa suddivisione è stata fatta proprio affinché un solo istituto potesse rispondere alle esigenze di tutte le famiglie che, in base alla propria disponibilità, possono scegliere il plesso dell’istituto a cui iscrivere i propri figli. Avere già tutte le alternative e chiedere che si perda l’opzione data alla Carlo Urbani potrebbe essere un problema per tutti gli altri genitori che, invece, hanno scelto quella scuola anche per l’orario che viene attuato. Come spiega pure la dirigente - aggiunge Bravi - l’offerta è variegata e viene data a tutti la possibilità di trovare l’orario più consono. Se non va bene l’orario della Carlo Urbani si possono iscrivere i bambini alla scuola San Vito che effettua il modulo richiesto. Non si può stravolgere l’offerta dell’intero istituto per accontentare una classe e poi, magari, averne altre che si lamenterebbero lo stesso. La programmazione deve tenere conto di tutte le opportunità, anche perché chi ha scelto quel plesso preferiva i sei giorni».
 

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