MACERATA Pronto intervento sociale: sono stati 28 gli utenti segnalati dal Comune di Macerata dal dicembre scorso fino a oggi grazie al progetto Prins, Pronto intervento sociale. Il progetto, promosso dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Macerata, finanziato dalla direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale e adottato dal Comitato dei sindaci dell’Ats 15, ha avuto avvio a dicembre in seguito alla stipula della convenzione tra il Comune di Macerata (capofila dell’Ats 15) e l’Apsp “Ircr Macerata”.
I profili
Tra le 28 persone segnalate, un adulto si trova alla Domus San Giuliano mentre 21 adulti e 6 minori sono stati ospitati alla Casa di Bethlem per 75 notti. Il progetto prevede l’operatività di assistenti sociali in presenza per 36 ore settimanali e una reperibilità telefonica nelle ore non coperte dagli Ups con lo scopo di accogliere richieste provenienti al numero di emergenza, svolgere una valutazione professionale e procedere all’attivazione del servizio rispondente alle necessità oltre che segnalare la situazione ai servizi sociali competenti. «Il servizio garantisce una reperibilità telefonica, anche notturna, sette giorni su sette, 24 ore su 24, anche nei giorni festivi – ha detto il vice sindaco e assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Francesca D’Alessandro -.
La collaborazione
L’Ircr, in questa prima fase, si è occupata anche di garantire il servizio socio–assistenziale, lavorando in collaborazione con la cooperativa Marche Assistenza che assicura operatività dalle 8 alle 20, sette giorni su sette, compresi i festivi, di un operatore Oss per la cura e l’igiene della persona in condizioni di fragilità e limitata autonomi. A oggi sono state erogate 83 ore di assistenza distribuite su 13 nuclei familiari. Nei primi sette mesi di progetto le chiamate giunte al telefono Prins, che hanno richiesto un minimo intervento, sono state 54, di cui la maggior parte provenienti dal territorio del Comune di Macerata (cinque le richieste pervenute da fuori). Le situazioni di fragilità maggiormente registrate riguardano persone senza fissa dimora, con disagi abitativi o in attesa di protezione internazionale, nei confronti dei quali è stato attivato il servizio di pronta accoglienza offerto da Casa Bethlem.
Giulia Sancricca