PENNA SAN GIOVANNI - Focolaio alla casa di riposo “Paolo Burocchi” di Penna San Giovanni, positivi quasi tutti gli ospiti e qualche dipendente. Purtroppo si è registrato anche un decesso. È quello di una donna di 84 anni, risultata positiva ma con una situazione di salute piuttosto compromessa. A darne notizia e a illustrare la situazione è il sindaco Stefano Burocchi.
«Purtroppo la signora soffriva di gravi patologie – afferma – , credo di poter dire che la sua positività non sia stata determinante nel decesso.
«Tutti gli ospiti della casa di riposo, come il personale, sono sottoposti a test periodici. Fino alla vigilia di Natale, quando mi sono recato nella struttura per fare gli auguri, era tutto a posto. Non sono emersi problemi neanche nei due giorni successivi. Il 27 dicembre, una persona ospitata nella casa di cura ha accusato un po’ di febbre. Sottoposti a tampone rapido antigenico è risultato positivo. Abbiamo così esteso i test agli altri pazienti e abbiamo trovato 12 persone positive. Come da protocollo, necessaria la conferma con tampone antigenico. L’Area vasta, attraverso il dipartimento Prevenzione, c’è stata molto vicino e già il 29 dicembre erano stati effettuati tutti i test molecolari. Nel giorni successivi, grazie ai molecolari, sono state trovate altre positività. Tre quelle tra il personale e 24 tra i 29 ospiti».
Il sindaco Burocchi fa chiarezza anche sulla voce che si è sparsa in paese, secondo cui il focolaio sarebbe nato a causa di due ospiti cui è stato concesso di passare qualche giorno con le famiglie. «Non è affatto vero – afferma – non so chi abbia messo in giro la voce ma non è andata così. Infatti al primo giro di tamponi le due ospiti che erano uscite sono risultate negative. La loro positività è emersa nei successivi test, a diversi giorni di distanza dalla visita, oltre il tempo di incubazione del virus».
Con questo focolaio, Penna San Giovanni risulta il centro della provincia con più alto tasso di positivi rispetto alla popolazione: sono 33 su 988 residenti (33,4 ogni mille). Poi c’è Gualdo con 24 ogni mille, Monte San Martino e Pioraco sopra quota 20.