Matelica, furti in serie e carabinieri speronati: condannati i pendolari del crimine

Furti in serie e carabinieri speronati: condannati i pendolari del crimine
Furti in serie e carabinieri speronati: condannati i pendolari del crimine
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:48

MATELICA Avevano imperversato nell’area del cratere sismico svaligiando appartamenti a Castelraimondo e Matelica poi, dopo i furti e un rocambolesco inseguimento, avevano speronato l’auto dei carabinieri per poi scappare nelle campagne circostanti: ieri due albanesi sono stati condannati a sei anni uno e sei anni e sette mesi l’altro. Alla loro identità nel giro di poche settimane erano arrivati i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Camerino guidata dal capitano Angelo Faraca. Il fatto risale alla notte del 17 novembre 2022 quando i malviventi avevano messo a segno furti in abitazioni a Castelraimondo e Matelica.

La ricostruzione

Una volta individuati, dopo un folle inseguimento a bordo di un’Audi A3, avevano speronato la vettura dell’Arma per poi darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti.

Dopo l’impatto con l’auto dei carabinieri i malviventi fuggirono e i militari trovarono all’interno dell’abitacolo dell’Audi sia la refurtiva sia attrezzi utili allo scasso. Da lì partirono serrate attività investigative per ricostruire i fatti e risalire all’identità dei colpevoli. Dalle indagini era emerso che quella notte, attraversando i campi che circondano Camerino, avevano raggiunto la statale e lì avevano atteso, nascosti nei pressi di un distributore di benzina, un complice che tornasse a prelevarli. Una volta caricati a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta, risultata rubata nella capitale, erano partiti alla volta di Roma.

Sempre dalle indagini era emerso che l’Alfa aveva lasciato gli occupanti nei pressi di una farmacia alla periferia dell’Urbe dove erano rimasti per alcune ore tra i cespugli circostanti e poco prima dell’alba erano stati recuperati da un’altra Audi A3 (anche questa rubata) che era poi ripartita in direzione di Magliano Sabina. Grazie all’analisi del traffico telefonico e delle celle, i militari ricostruirono le mosse dei malviventi e la rete di fiancheggiatori che avevano garantito il loro recupero e il rientro alla base operativa.

A dicembre dello scorso anno i carabinieri del Nucleo operativo eseguirono le ordinanze emesse dal gip Giovanni Manzoni su richiesta del pm Rosanna Buccini e, con la collaborazione dei colleghi delle Compagnie di Siena e Monterotondo, i militari rintracciarono e arrestarono i presunti autori dei furti: uno a Fiano Romano, l’altro a Monteroni d’Arbia, e li portarono al carcere di Rieti e allo “Santo Spirito” di Siena.

L’udienza

Ieri per due albanesi si è celebrata l’udienza preliminare. I legali hanno chiesto di procedere con rito abbreviato all’esito del quale, il gip Claudio Bonifazi, accogliendo le richieste del pubblico ministero Claudio Rastrelli, ha condannato gli imputati a sei anni e sei anni e sette mesi.

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