MACERATA Samanta Marchegiano è morta annegata nella vasca da bagno dopo avere avuto un attacco epilettico. Escluse responsabilità da parte di terzi. Sono le conclusioni a cui è giunto il pubblico ministero Rita Barbieri, che ha chiesto l’archiviazione dell’indagine. Ma per la famiglia della 24enne studentessa universitaria abruzzese ci sono ancora diversi punti da chiarire e per questo, tramite l’avvocato Roberto Bianco di Lanciano, ha presentato opposizione. Ora dovrà essere fissata un’udienza davanti al Gip.
La ricostruzione
La tragedia è avvenuta nel pomeriggio del 2 maggio dello scorso anno.
A dare l’allarme era stata una coinquilina, una ragazza dell’Est Europa. «Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire e per questo chiediamo ulteriori indagini - spiega l’avvocato Bianco -. L’appartamento non è mai stato sequestrato. La Procura ha effettuato accertamenti sulle patologie sofferte da Samanta, un’analisi del contenuto della copia forense del telefonino e del Pc portatile. Ma non si è risaliti all’ora esatta del decesso. A nostro avviso bisogna risentire i medici che hanno avuto in cura la giovane e un neurologo per verificare il nesso di causalità. Samanta sarebbe caduta nella vasca ma non ha riportato lesioni». Ora toccherà al giudice per le indagini preliminari decidere se disporre l’archiviazione dell’inchiesta oppure accogliere l’istanza dell’avvocato Bianco e ordinare nuovi accertamenti.
La notizia della morte della studentessa aveva lasciato tutti sotto choc. Impegnata nel sociale, era anche volontaria alla Croce Verde di Macerata, dove aveva effettuato il corso di primo soccorso. Attestati di cordoglio erano giunti anche da parte di John McCourt, rettore dell’Università.