«Stiamo andando abbastanza bene - dice Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche e titolare del Cosmopolitan di Civitanova, Villa Giustozzi di Pollenza e dell’Hotel Recina a Montecassiano -. Un po’ meno di quello che era previsto, ma con il caldo le richieste hanno ripreso il via. Vediamo un leggero calo rispetto agli altri anni, sicuramente ha inciso il costo della vita, dall’inflazione all’aumento dei tassi di interesse, anche l’alluvione poi ci ha messo del suo». Le provenienze? «Principalmente le nostre zone sono meta di italiani, dalla Llombardia alla Puglia, dal Veneto al Lazio. Ma ci sono anche gli stranieri. Per quanto riguarda la permanenza di fermano all’incirca 4 giorni, nelle mie strutture è rara la settimana intera».
La richiesta
Per quanto riguarda il periodo in cui c’è maggiore richiesta è lo stesso per tutte le strutture: «Fino alla domenica dopo Ferragosto abbiamo prenotazioni, poi c’è un calo».
La leggere flessione
«Stiamo riempiendo, non ci lamentiamo, nonostante la leggera flessione. Sicuramente il ritorno alla scelta dei mercati esteri per le vacanze ha inciso. Comunque anche noi lavoriamo con gli stranieri: qualche austriaco, svizzero, olandese, francese. Stiamo facendo i numeri pre Covid». Parla di calo anche Emanuela Leli, presidente Cna Turismo, titolare di una struttura a Bolognola e gestore della spiaggia del lago di Fiastra. «La montagna ha registrato un grande calo quest’anno, siamo tornati all’era pre Covid. Il lago invece è in controtendenza e conta tanti stranieri. Ora dovremmo anche analizzare i nostri punti di debolezza e cercare di colmarli, soprattutto sul punto di vista dell’accoglienza. Bisogna dire però che in questo momento di difficoltà economiche per una famiglia è diventato difficile anche solo trascorrere una giornata in montagna. Per il futuro, puntando sul mercato estero bisogna migliorare l’offerta ricettiva».