Macerata, nati 14 bambini in 24 ore nel giorno di San Francesco. Il dotto Mauro Pelagalli: «Numeri da record. Ecco cosa hanno fatto alcuni papà»

Nati 14 bambini in un solo giorno, Pelagalli: «Numeri da record per Macerata»
Nati 14 bambini in un solo giorno, Pelagalli: «Numeri da record per Macerata»
di Giulia Sancricca
3 Minuti di Lettura
Sabato 7 Ottobre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 08:34

MACERATA La nascita di un bambino è sempre una gioia e una speranza per il futuro. Quando in un solo giorno ne nascono 14 nello stesso reparto quella gioia si moltiplica. Se poi a benedire quel record è anche il patrono d’Italia allora bisogna festeggiare. È stata veramente una festa quella vissuta il giorno di San Francesco nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Macerata, diretto dal dottor Mauro Pelagalli, alla guida del Dipartimento materno-infantile dell’Ast.

 

«Una giornata indimenticabile - commenta lui stesso -, ci siamo trovati a far nascere 14 bambini in 24 ore.

Questo evento rappresenta una eccezionalità perché se facessimo nascere 14 bambini al giorno conteremmo a Macerata 3.000 parti in un anno, invece nel nostro ospedale ne raggiungiamo 1.300. Circa cinque o sei al giorno». Il primario sottolinea così il messaggio che insieme alla sua equipe ha colto da quanto accaduto: «Innanzitutto è successo nel giorno di San Francesco, patrono d’Italia, un santo giovane che, con la nascita di 14 bambini, ci ha fatto guardare al futuro con ottimismo. E poi la salute del Dipartimento materno-infantile e delle pediatrie del Dipartimento che con tranquillità riescono ad assorbire nascite così frequenti». Pelagalli riflette pure sulla questione della carenza di medici: «È vero che c’è penuria, ma il lavoro di equipe rende possibile anche l’armonizzazione tra medici contrattisti e medici titolari. Tutto questo ha fatto sì che 14 bambini stessero tutti benissimo. Il Dipartimento che dirigo è sano, energico e guarda serenamente al futuro. Se ci fossero tutti i giorni numero di questo tipo non ci sarebbero problemi».

Durante il Covid

Ricorda, infatti, che un tale impegno è stato dimostrato nel periodo dell’emergenza Covid: «Quando l’ospedale di Civitanova era stato destinato alla pandemia (Nella struttura sanitaria di Civitanova c’è il secondo punto nascite della provincia, ndr) avevamo aumentato di 600 parti e li abbiamo gestiti con grande naturalezza. Questo perché tra i ginecologi, le ostetriche, le coordinatrici e i pediatri è nata una squadra che ho voluto si formasse e crescesse così. Ci siamo riusciti. Certo, tutto è migliorabile, ma terminare una giornata come quella di San Francesco con grande serenità e la soddisfazione delle mamme è stato un orgoglio». 

Solidarietà generalizzata



Una giornata vissuta con particolare emozione anche dai neo genitori: «C’è stata una solidarietà generalizzata: sia tra i sanitari che tra le mamme che si avvicendavano in sala parto. Vederle uscire una dopo l’altra, con le loro gambe e il fagottino in braccio, scambiarsi gli auguri, è stato molto bello. Per non parlare dei papà a cui, nel caso dei parti cesarei, demandiamo il ruolo del bonding. Si stendono sul lettino con il torace nudo e tengono in braccio il neonato a contatto con la loro pelle fino a che non arriva la mamma».

© RIPRODUZIONE RISERVATA