Macerata, bolletta choc dell'acqua per 47mila euro: «Ma io quell'appartamento l'ho venduto»

Macerata, bolletta choc dell'acqua per 47mila euro: «Ma io quell'appartamento l'ho venduto»
Macerata, bolletta choc dell'acqua per 47mila euro: «Ma io quell'appartamento l'ho venduto»
di Leonardo Massacesi
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Lunedì 8 Maggio 2023, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 07:06

MACERATA - Non era più il proprietario dell’immobile perché lo aveva venduto e si era trasferito all’estero, ma si vede arrivare una bolletta dell’acqua da 47 mila euro tra consumi e spese. Suo malgrado protagonista della vicenda è l’avvocato Stefano Benedetti di Macerata

Il racconto 

«Questa storia ha dell’incredibile per una serie di motivi - spiega il legale – È possibile che un ente pubblico non vigili su un bene di cui è responsabile? Come mai nessuno è intervento dopo la prima bolletta non pagata? Di solito se non paghi ti chiudono l’utenza, non è che aspettano tanto.

E poi tutti quei metri cubi di acqua consumata: un utente che pagava alcune decine di euro l’anno, come nel mio caso, come ha potuto consumare tutta quell’acqua? Com’è potuto accadere? È chiaro che sia successo qualcosa e ci potrebbe essere stato anche un guasto. Ma io che c’entro? Ho tutti i documenti che dimostrano che l’immobile non era più di mia proprietà. E poi dal 2016 vivo all’estero e dal 2017 giuridicamente risiedo a Santa Cruz de La Palma». La maxi bolletta dell’Apm è relativa all’ufficio di Macerata in cui aveva sede lo studio legale Benedetti-Pugnali.

«A causa della morte del mio socio, nel 2014 sottoscrissi un nuovo contratto per lo studio». Poi la vendita dell’immobile. «Nel dicembre 2017 ho venduto, insieme ai proprietari eredi Pugnali, l’immobile, con la relativa utenza, ad una società. Per lo studio legale erano state sempre pagate piccole cifre. E poi le comunicazioni che risultano agli atti: una di dicembre 2022 nella quale mi si chiedevano oltre 7mila euro, che però non ho mai ricevuto. Quattro mesi prima, precisamente a settembre 2022, mi è arrivata una missiva nella quale si affermava che l’utenza ancora intestata a mio nome mi era sta revocata d’ufficio. Venivano evidenziati tre solleciti di cui non sono mai stato in possesso. E mi si chiedeva di pagare oltre 47mila euro. Cosa faccio? Mi opporrò all’ingiunzione di pagamento, anche perché ho tutti i documenti necessari a dimostrare che non ero più il proprietario dell’immobile. Non capisco come mai l’Apm, informata documentalmente su tutto, pretenda con atti giudiziari queste somme dal sottoscritto».

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