CORRIDONIA - Anziana morì dopo 13 mesi di coma, per il Gip serve un approfondimento medico-legale, gli atti tornano in Procura. Ora il pubblico ministero avrà sei mesi per espletare ulteriori indagini. La decisione del giudice è stata accolta con soddisfazione dai legali dei familiari dell’83enne: «Eravamo fiduciosi. Purtroppo Teresa Cafarella non può più difendersi, bisogna renderle giustizia». La sera del 13 dicembre 2022 l’anziana di Corridonia fu trovata in strada davanti casa in via Niccolai con il cranio schiacciato, priva di sensi.
La ricostruzione
Fu subito soccorsa e trasportata d'urgenza all’ospedale di Macerata, le sue condizioni disperate avevano indotto i medici a trasferirla all’ospedale di Torrette ad Ancona.
Le considerazioni
Per il giudice l’entità e la tipologia delle lesioni riportate da Cafarella, gli elementi evidenziati dai carabinieri nella ricostruzione sommaria dell’accaduto e i danni riportati dall'auto dell'indagato richiedono uno specifico accertamento medico-legale per stabilire la compatibilità o meno delle lesioni con un eventuale investimento e/o arrotamento da parte del veicolo e per fugare eventuali dubbi sul nesso eziologico. Se si riscontrasse compatibilità, per il giudice sarebbero necessarie ulteriori indagini tecniche in merito alla ricostruzione della dinamica del sinistro. «Eravamo fiduciosi – commentano i legali Andrea e Sandro Giustozzi –. Purtroppo Teresa Cafarella non può più difendersi, bisogna renderle giustizia. Va sottolineato che tutti gli accertamenti resi dalla polizia giudiziaria smentivano la consulenza tecnica, anche il Pm aveva ricostruito la dinamica dell'evento. Avevamo fiducia nel rigetto della richiesta di archiviazione perché il Tribunale di Macerata, come la Procura, vanta una magistratura preparata, esperta ed attenta».