Afferra una studentessa di 14 anni per il collo e la spinge contro il muro, professore a processo

Afferra una studentessa per il collo, professore sul banco degli imputati
Afferra una studentessa per il collo, professore sul banco degli imputati
di Benedetta Lombo
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Martedì 20 Dicembre 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 22:04

CIVITANOVA  - Alla fine della lezione avrebbe avvicinato una sua studentessa 14enne e l’avrebbe presa per il collo. Con questa accusa un professore 61enne di un istituto superiore di Civitanova è finito sotto processo, deve rispondere di abuso dei mezzi di correzione. Il fatto risale al 23 maggio del 2019. Quel giorno, secondo l’accusa, dopo la lezione durante la quale la studentessa era stata interrogata, il professore l’avrebbe raggiunta nei corridoi al momento dell’intervallo e l’avrebbe sgridata per il suo andamento scolastico poi con una mano l’avrebbe afferrata per il collo stringendola per pochi secondi e spingendola contro un muro. 

 

Nel processo in corso dinanzi al giudice del Tribunale di Macerata Vittoria Lupi, ieri mattina sono stati sentiti cinque testimoni: tre studentesse, una professoressa di religione a cui la vittima aveva raccontato il fatto e un’assistente all’autonomia di un ragazzino diversamente abile, compagno di classe della minorenne. «Eravamo in corridoio e stavamo parlando, poi è arrivato il professore e l’ha afferrata per il collo – ha raccontato ieri l’amica della studentessa, parte civile nel procedimento con l’avvocato Simone Santoro –.

All’inizio pensavo scherzasse invece poi ho visto il viso di Giorgia (nome di fantasia) cambiare e diventare più serio, ho visto i suoi occhi diventare lucidi. Poi il professore l’ha lasciata ed è andato via, noi siamo tornate in classe, c’erano dei segni rossi sul suo collo così le ho fatto una foto. Era molto agitata, si è quasi emessa a piangere. Dopo la lezione di inglese siamo andate a parlare con la professoressa. All’interrogazione era andata bene, meglio dell’altra volta, non c’erano state discussioni in aula».

In aula è stata sentita anche la professoressa di religione. «Al termine della ricreazione ero in prossimità di recarmi al secondo piano e mi sono sentita chiamare per due volte da Giorgia: “Professoressa, professoressa le devo parlare di una cosa gravissima”, io le ho chiesto cosa era successo e lei mi rispose “Il professore mi ha presa per il collo e mi ha strattonata vicino al distributore delle bibite”. Io le ho subito detto “Giorgia, ma che cosa stai dicendo? Non è possibile”, le ho chiesto se in classe fosse successo qualcosa e le mi rispose di no, che era stata interrogata e che aveva preso 7. La ragazza piangeva, era ansiosa, spaventata. Qualche giorno dopo ne abbiamo parlato in classe, qualcuno ha detto che quasi sicuramente il gesto del professore è stato interpretato male».

«Quindi se io la prendo per il collo a lei non importa?», ha ribattuto l’avvocato di parte civile. «No, certo che lei ha ragione, non gradirei lo facessero neppure per scherzo». 

Poi su domanda del difensore Claudio Baleani su come fosse l’imputato, la prof ha risposto: «Il professore è una persona tranquilla che ha sempre instaurato un rapporto costruttivo con i ragazzi».

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