Acquaroli, nuova grana: dopo Erap e Form ora è in stallo anche la direzione dell’Erdis

Acquaroli, nuova grana: dopo Erap e Form ora è in stallo anche la direzione dell’Erdis
Acquaroli, nuova grana: dopo Erap e Form ora è in stallo anche la direzione dell’Erdis
di Martina Marinangeli
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 13:51

ANCONA Non c’è due senza tre, recita il proverbio. Che nel caso di Palazzo Raffaello, sembra diventato più una sorta di maledizione. Dopo il caos sulle nomine dei responsabili provinciali dei presidi Erap - con la Regione costretta a revocare la propria delibera di designazione dopo le barricate alzate dal consiglio di amministrazione guidato dal presidente Di Ruscio - e la scelta del nuovo direttore artistico della Form, finita con le dimissioni in massa dal cda e un’udienza, ieri, al Tar delle Marche, ecco profilarsi uno stallo anche sull’Erdis, l’Ente regionale per il diritto allo studio.  


Le tappe


Lo scorso 3 dicembre, con delibera 1642, la giunta Acquaroli aveva indicato il prof Alberto Manelli (membro del cda dell’ente in quota Politecnica delle Marche, dipartimento di Management) quale successore di Angelo Brincivalli, in carica dal 2017 e con il mandato in scadenza il 28 dicembre. Ma nell’incontro del cda di mercoledì, in cui si sarebbe dovuto prendere atto del passaggio di testimone, i rumors raccontano di nervi tesi, con mancata unanimità sulla questione. Ciò avrebbe creato un impasse intorno al nome di Manelli, ora in bilico. E siamo a tre.

Tre giri a vuoto nelle caselle da riempire ai vertici degli enti che ruotano attorno alla Regione. Quello della Form è forse il caso più emblematico. Dietro l’impasse sul direttore artistico - che già dal 1 settembre avrebbe dovuto raccogliere il testimone di FabioTiberi - c’è un duello tutto politico tra Lega e Fratelli d’Italia che ha innescato un effetto domino arrivato ieri fino al Tar.

Torniamo al 20 maggio

Per inquadrare l’intricata vicenda bisogna tornare al 20 maggio, quando sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature per il ruolo e, a giugno, la commissione valutatrice si era espressa sul nome, scegliendo Santa Pirruccio (del Conservatorio Rossini). Nome che non ha mai ottenuto l’unanimità nel cda della Fondazione e ciò ha fatto sprofondare la vicenda nelle sabbie mobili al punto tale che la Regione ha dovuto nominare l’avvocato Paolo Pauri quale commissario straordinario per far uscire la Form dal baratro. Rappresentata dagli avvocati Andrea Filippini e Laura Versace, Pirruccio si era rivolta al Tar per conoscere far chiarezza sulle ragioni che hanno messo in stand by la nomina e ieri c’è stata la prima udienza. Ora il tribunale amministrativo ha 30 giorni per esprimersi. Nel frattempo, il commissario starebbe valutando di annullare il bando di maggio per farne uno nuovo, ricominciando di fatto tutto da zero.
 

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