Niente sale slot in via Silvio Pellico: il Tar boccia il ricorso del privato. E la questione si fa incandescente

Niente sale slot in via Silvio Pellico: il Tar boccia il ricorso del privato. E la questione si fa incandescente
Niente sale slot in via Silvio Pellico: il Tar boccia il ricorso del privato. E la questione si fa incandescente
di Simone Ronchi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 07:05

CIVITANOVA  - I risvolti giudiziari relativi al tentativo di due società private di aprire una mega sala slot in via Silvio Pellico continuano ad alimentare il dibattito. Dopo la bocciatura del Tar e del Consiglio di Stato sui ricorsi della prima società proponente, presentati contro il diniego all’autorizzazione formalizzato dalla questura di Macerata, è arrivata una nuova sentenza contro l’autorizzazione ad aprire la sala slot. Il 29 gennaio scorso il Tar Marche ha respinto il ricorso inoltrato dalla seconda società proponente, avallando le ragioni della questura e del Ministero dell’Interno (costituitisi in giudizio). 


La questione si trascina dal 2018, quando una delibera della giunta comunale, la numero 323, ha introdotto delle modifiche di calcolo della distanza minima tra le sale da gioco e i luoghi sensibili, fra cui gli sportelli bancomat.

L’atto di Palazzo Sforza differisce dal dettato della legge regionale in materia di contrasto al gioco d’azzardo, che fissa una distanza minima di 500 metri fra sale slot e siti sensibili. Sulla base di una misurazione effettuata dalla polizia municipale, che ha stabilito in 478 metri la distanza fra il locale per il gioco d’azzardo e la banca più vicina, il Tar ha dato ragione nuovamente alla questura, che ha negato l’autorizzazione all’apertura. Il Tribunale ha sancito l’illegittimità della delibera di giunta. 


Sulla vicenda il Partito Democratico passa all’attacco, sparando ad alzo zero contro l’operato dell’amministrazione comunale. «Ancora una volta un Tribunale censura l’operato di Ciarapica sulla vicenda della sala slot di via Pellico – attacca il capogruppo del Pd Giulio Silenzi -, la delibera 323 del 2018 è stata definita illegittima dal Tar. Alla destra non resta che revocare l’atto, dopo che per due volte ha respinto la mia richiesta di ritirare la delibera. Ripresenteremo le mozioni e le interrogazioni per chiedere la cancellazione di quella delibera, che riscrive i criteri di contrasto alla ludopatia introdotti dalla legge regionale. Il documento della giunta è stato avallato da tutta la struttura comunale, ma ora non si potrà più ignorare la stroncatura del Tar. Nei precedenti verdetti, peraltro, il tribunale amministrativo aveva già sottolineato che gli atti del Comune si erano tradotti in misure di favore per i privati». Il capogruppo del Pd definisce «incredibili» le vicissitudini che hanno accompagnato il caso sala slot. 


«L’enunciato del Tar rivela che l’amministrazione comunale ha chiesto alla Regione un parere per avallare i criteri di misurazione della propria delibera – spiega Silenzi -, tentando quindi di piegare la legge e di compiacere i privati». «Il nuovo regolamento per le sale slot, promesso da Ciarapica all’ex questore Pignataro, è rimasto chiuso in un cassetto», denuncia infine il consigliere del Partito Democratico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA