CIVITANOVA - Picchia e maltratta la giovane compagna, scattano gli arresti domiciliari per un 21enne residente in provincia. Per controllarlo è stata disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico. I fatti che hanno portato all’adozione della misura cautelare risalgono ad alcuni mesi fa quando il giovanissimo, tra l’altro già noto alle forze dell’ordine in quanto assuntore di sostanze stupefacenti, avrebbe iniziato ad avere condotte vessatorie nei confronti della sua ragazza residente nel Fermano. Minacce e molestie fino ad arrivare alla violenza fisica che avevano portato la giovane a denunciare i fatti.
La ricostruzione
Il 21enne, accusato di stalking, lesioni aggravate e danneggiamento, era stato già denunciato all’autorità giudiziaria.
Dopo una rapida istruttoria condotta dai poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza civitanovese infatti, a giugno scorso, il questore di Macerata Luigi Silipo aveva emesso nei confronti del giovane il provvedimento dell’ammonimento. Si tratta di una misura di prevenzione che consente di tutelare nell’immediatezza la vittima: con l’ammonimento infatti il questore invita il destinatario del provvedimento ad astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza. Parallelamente possono essere adottate altre misure come ad esempio il ritiro di armi qualora l’ammonito le abbia. Ma nonostante l’ammonimento il 21enne avrebbe continuato a porre in essere comportamenti violenti nei confronti della propria compagna con minacce, gravi molestie e violenza fisica che avevano ingenerato nella giovane gravi stati d’ansia e il fondato timore per la propria incolumità. Il giovane, gravato da precedenti di polizia, è stato quindi sottoposto alla misura più afflittiva degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico. Applicato alla caviglia, il braccialetto consente di far rilevare gli spostamenti in un determinato raggio d’azione di chi lo indossa attraverso una centralina che viene installata all’interno dell’abitazione. Se la persona si allontana o cerca di manomettere l’apparecchio, la centralina fa partire un allarme nella sala operativa delle forze dell’ordine che possono così intervenire nell’immediatezza.
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