Movida in centro a Civitanova, una coppia di residenti: «Danneggiamenti, urla e minacce. La nostra vita è ancora un incubo»

Movida in centro, una coppia di residenti: «Danneggiamenti, urla e minacce. La nostra vita è ancora un incubo»
Movida in centro, una coppia di residenti: «Danneggiamenti, urla e minacce. La nostra vita è ancora un incubo»
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 27 Aprile 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 15:23

CIVITANOVA Costretti ad un incubo che dura ormai da più di due anni e che si ripete ogni fine settimana e ogni serata prefestiva. È quello dei residenti di via Carena e via Conchiglia, a Nord di via Duca degli Abruzzi. Qui (da dopo il lockdown) di sera si riuniscono centinaia di giovanissimi, non solo di Civitanova. Agli schiamazzi e alla maleducazione si sono aggiunti, nel tempo, episodi gravi: danneggiamenti ad auto, portoni usati come orinatoi, minacce. Una situazione più volte denunciata in passato, sia alle forze dell’ordine che, attraverso raccolta firme, all’amministrazione comunale. 

 



L’unico risultato è stato il passaggio di pattuglie delle forze dell’ordine che fanno disperdere la folla di minorenni solo per qualche minuto. Presenza di divise aumentata dopo la rissa di corso Dalmazia di qualche tempo fa ma che, secondo i residenti, non risolve il problema. Esasperata da un nuovo episodio avvenuto domenica sera, una coppia abitante in via Carena, con un figlio piccolo, si è recata al comando della Compagnia dei carabinieri. Presentato un esposto a carabinieri, prefetto e Comune. «Ci è capitato più volte di chiedere aiuto o spiegazioni alle forze dell’ordine – hanno scritto marito e moglie – e ci è sempre stato risposto che, trattandosi di minori, senza un’ordinanza del sindaco o del prefetto sono impotenti».

Centinaia di ragazzi che bivaccano davanti alle nostre finestre


Questa la descrizione di quanto la famiglia, come molte altre, deve sopportare. «Ci troviamo a fare i conti con centinaia di ragazzi che si ritrovano e bivaccano davanti alle nostre case – scrivono –.

Il fenomeno sta evolvendo e assumendo dimensioni notevoli, tanto che vengono ragazzi anche da fuori città. Per noi, tornare a casa diventa rischioso: ci dobbiamo fare largo in mezzo alla calca e qualunque evento improvviso come una lite, l’esplosione di un petardo, l’uso di spray al peperoncino (tutte cose già viste) può avere conseguenze drammatiche. Nostro figlio non vuole più uscire di casa e dobbiamo continuamente rassicurarlo per il putiferio che si scatena fuori». Ci sono poi i danni. «Ci hanno rotto 5 specchietti retrovisori, due fari, una persiana di casa e una grondaia discendente. Li abbiamo trovati ad urinare sul portone di casa e vomitare sul pianerottolo. Fumano canne e bevono alcolici sena pudore. Dobbiamo chiedere il permesso per rientrare a casa nostra». La famiglia ha avuto anche modo di parlare con alcuni genitori di questi ragazzi. Civitanovesi ma anche di Porto Sant’Elpidio e di Porto Recanati. «Non vogliamo credere che il Comune sacrifichi le nostre vie al degrado, che questa sia la realtà di Civitanova. Se serve un’ordinanza, la aspettiamo ma non abbandonateci».

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