Discarica, Camerino non ci sta: pronto il ricorso al Tar. Ecco i motivi su cui punta il Comune

Camerino, il sindaco Sborgia pronto alla battaglia legale contro la discarica
Camerino, il sindaco Sborgia pronto alla battaglia legale contro la discarica
di Monia Orazi
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 06:50

CAMERINO - Ricorso al Tar da parte del Comune contro la discarica. Conferito il mandato all’avvocato Fabio Pierdominici, l’ente ha avviato l’azione contro l’Assemblea territoriale d’Ambito Ata 3 Macerata dopo che, nelle ultime riunioni, sono stati approvati i criteri per l’individuazione delle aree idonee per la discarica.

Secondo il Comune non è stata rispettata una serie di fattori che renderebbero irrealizzabile la discarica nella città ducale e nelle zone sismiche. A seguito dell’approvazione del documento preliminare, la problematica che principalmente si è posta nell’elaborazione del Piano d’Ambito è stata quella della localizzazione dell’impianto di discarica a servizio di tutto il territorio dopo l’esaurimento di quella attiva a Cingoli, il cui esaurimento è previsto nel 2021/2022. 

La richiesta
«Purtroppo – spiega il sindaco Sborgia - i ripetuti confronti si sono rivelati infruttuosi, pur puntualizzando i numerosi vincoli e le esigenze di tutela di beni primari quali l’uso del suolo, la tutela della popolazione, delle risorse idriche, la prevenzione contro dissesti e calamità, la tutela dell’ambiente naturale e dei beni culturali e paesaggistici.

Abbiamo ritenuto necessario contrastare questo progetto. Nella riunione avevo anche esortato l’assemblea ad escludere le zone colpite dal sisma, proprio per impedire che le popolazioni colpite dal terremoto fossero ulteriormente gravate dagli effetti negativi che produrrebbe una discarica».


All’assemblea era stata sottoposta la metodologia seguita per la definizione dei criteri con cui individuare l’area del futuro impianto. Il Comune di Camerino ha espresso il voto contrario su tutto. I punti del ricorso al Tar sono diversi, tra questi: il livello di sismicità, tale da comportare la classificazione 1°, doveva imporre l’esclusione o comunque un’inclusione prettamente residuale; la considerazione delle sole aree superiori ai 30 ettari, non è imposta da alcuna norma, è illogica, arbitraria ed eccessiva. Una soglia di estensione così elevata ha escluso numerose aree collinari o di pianura penalizzando i comuni montani. Eguale penalizzazione è stata attuata con l’alterazione dei tempi di percorrenza calcolati con Google, metodologia non appropriata ai mezzi pesanti e alle strade di montagna. I tempi reali (sempre che il transito non risulti impossibile) avrebbero comportato un consistente decremento del connotato di baricentricità per tutti i siti individuati a Camerino.

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