Nelle prossime settimane sarà bandito l’appalto per costruire la nuova casa della salute, nella zona est accanto all’ospedale, dove lavoreranno i medici di famiglia. «È importante sensibilizzare soprattutto i più giovani sull’importanza di utilizzare in modo appropriato gli antibiotici, evitando il fai da te, perché altrimenti si favorisce lo sviluppo di virus e batteri sempre più resistenti agli antibiotici stessi, riducendo così le possibilità terapeutiche e di cura. Per questo siamo partiti dalle scuole di Camerino con incontri nei licei», le parole della dottoressa Anna Maria Schimizzi, primario di medicina, coordinatrice dell’evento che ha coinvolto l’ospedale di Camerino e l’Università di Camerino con il patrocinio della Regione, del Comune, della Croce rossa e di Fadoi. Una serie di eventi per sensibilizzare le varie fasce d’età, favorendo un utilizzo consapevole di questa categoria di farmaci e un convegno ad Unicam, il cui rettorato domani si tingerà di blu, in segno di adesione alla campagna.
«Forte volontà politica di rinforzare la sanità territoriale»
È toccato all’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini trarre le conclusioni della ricca mattinata: «Sono qua per la forte volontà politica della giunta regionale di potenziare la sanità territoriale e di far funzionare al meglio l’ospedale di Camerino. Faremo sempre tutto il necessario per fare in modo che il servizio funzioni, non c’è alcuna volontà di smantellare la struttura ospedaliera». Saltamartini ha anche annunciato una serie di concorsi e per rimpinguare le fila del personale medico di Camerino: «Stiamo per bandire due concorsi per quattro posti da medico, due per la medicina interna e due per la cardiologia. Stiamo anche cercando di concludere un accordo con l’Università di Bari, perché forse c’è uno specializzando che potrebbe venire qua a Camerino anche se in questo caso c’è una certa resistenza. Inoltre bandiremo a dicembre l’appalto per realizzare la casa della salute, qui nei pressi dell’ospedale, una struttura importantissima per cui stiamo cercando di chiudere l’accordo con i medici di medicina generale».