Aggredisce con la mannaia i poliziotti: «Ora vi ammazzo». Nigeriano è subito libero, per lui solo il divieto di dimora a Macerata

Aggressione con la mannaia. Il nigeriano è subito libero: disposto il divieto di dimora a Macerata
Aggressione con la mannaia. Il nigeriano è subito libero: disposto il divieto di dimora a Macerata
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Martedì 22 Agosto 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 13:47

MACERATA - Ha minacciato i poliziotti cercando di colpirne uno con la mannaia che aveva in pugno. Subito bloccato, ieri mattina il giudice ha convalidato l’arrestato ma è tornato subito in libertà: l’unica misura a cui è stato sottoposto è il divieto di dimora a Macerata. A scatenare il caos era stato un nigeriano di 35 anni, Chiazor Udeani, formalmente senza fissa dimora. È successo nel primo pomeriggio di domenica scorsa, quando poliziotti della Volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal commissario Valter Angelici, stavano effettuando un pattugliamento nei pressi della stazione ferroviaria. Hanno notato l’uomo, che alla vista dell’auto della polizia ha cercato di allontanarsi a piedi imboccando viale Don Bosco. Insospettiti dal suo comportamento, gli agenti hanno deciso di seguire il 35enne, che affaticato dal grosso zaino sulle spalle, si è fermato poco dopo. 


La richiesta 

Alla richiesta di esibire un documento d’identità ha urlato «Ora vi ammazzo». E con una mossa fulminea ha estratto dal borsello una mannaia: ha sferrato più fendenti all’altezza della gola di un agente, che è riuscito a schivare i colpi. A questo punto l’uomo, continuando a brandeggiare l’arma e sferrare fendenti in tutte le direzioni, ha prima cercato di avvicinarsi ai poliziotti nel tentativo di colpirli, poi si è dato alla fuga in direzione della stazione ferroviaria, davanti agli occhi terrorizzati dei residenti. Quest’ultimi, affacciati alle finestre, avevano visto il nigeriano con la mannaia in mano che scappava in direzione della vicina via San Frencesco D’Assisi. E qui, grazie all’ausilio di un’altra Volante fatta intervenire immediatamente sul posto insieme ad un’auto dei carabinieri, l’uomo è stato bloccato e disarmato. Udeani ha un regolare permesso di soggiorno e ha detto di lavorare in una fabbrica ad Appignano. La perquisizione ha permesso di trovare un’altra mannaia simile a quella impugnata poco prima e - particolare a dir poco sorprendente - la somma di 11mila euro in contanti, oltre ad un’altra somma in banconote nigeriane la cui provenienza è ancora al vaglio. Rinvenuti anche numerosi telefoni cellulari. Alla fine è scattato l’arresto per lesioni aggravate, resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché per il porto di strumenti atti ad offendere. Ha passato la notte in questura e ieri mattina, difeso dall’avvocato Francesco Governatori, è comparso in Tribunale a Macerata per il processo con il rito direttissimo. 

L’udienza

L’arresto è stato convalidato dal giudice Andrea Belli, poi il nigeriano è stato rimesso in libertà. Gli è stato però imposto di non tornare a Macerata. Sono diversi gli aspetti ancora da chiarire. In primis bisognerà chiarire la provenienza dell’ingente somma di denaro che aveva con sé. Stando a quanto emerso, nella stessa mattinata, il nigeriano era stato allontanato dalla polizia da un’abitazione inagibile per il sisma in via Pantaleoni, nella zona dello Sferisterio. 

Le armi 

Le due mannaie sono state sequestrate: la prima ha una lunghezza complessiva di 26 centimetri, di cui 14 di lama: la seconda una lunghezza di 32 centimetri (18 di lama).

Il processo per direttissima è stato rinviato al 17 ottobre per la discussione e la sentenza. 

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