La sinergia
«Positivo che la Consulta ragioni su temi che gli interlocutori stanno portando avanti – dice il sindaco Massimiliano Ciarpella –: una decisione, questa di portare la tassa di soggiorno da 50 centesimi a un euro, che l’amministrazione condivide in pieno. Potenziare i servizi turistici è un impegno che l’amministrazione deve prendersi e sono cose che comunque avremmo fatto, a prescindere dal raddoppio dell'imposta perché il Comune deve impegnarsi per implementare i servizi collaterali come il bus navetta e l’infopoint, fino a pensare a come destagionalizzare gli eventi, una strada da perseguire. Tutte queste cose vanno fatte di concerto con gli operatori turistici, con la Consulta, potendo utilizzare delle risorse aggiuntive, anche se è difficile quantificare la somma. Il tesoretto ci permette di sviluppare i progetti». La tassa si pagherà dal1° giugno a metà settembre, il periodo classico delle vacanze.
Il futuro
L'accordo «raggiunto sulla base di progetti chiari e un reale ruolo dato alla Consulta per il turismo» fa sì che Porto Sant’Elpidio si adegui al trend nazionale, che vede al rialzo le tasse di soggiorno in tutti i Comuni. Un’imposta di permanenza che può fare la differenza se ben indirizzata. In questa direzione va l’emendamento alla manovra 2023 approvato dalla commissione bilancio, che consente di aumentare fino a 10 euro l'imposta nei capoluoghi di provincia che rispondono a specifici criteri. A Porto Sant’Elpidio la tassa, avviata con l’amministrazione a guida Franchellucci, aveva sollevato non poche polemiche perché era mancata la concertazione.