Moby Prince, la nipote della vittima di Sant'Elpidio a Mare: «Dopo 30 anni nessun colpevole per quella strage»

Moby Prince, la nipote della vittima di Sant'Elpidio a Mare: «Dopo 30 anni nessun colpevole per quella strage»
di Pierpaolo Pierleoni
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Venerdì 11 Novembre 2022, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 10:11

SANT’ELPIDIO A MARE - Una serata carica di emozioni, quella che si è svolta martedì sera al teatro Cicconi, per ricordare la più grande tragedia della Marina italiana dal secondo dopoguerra. Il disastro del Moby Prince è un evento che ha toccato da vicino Sant’Elpidio a Mare: in quel rogo perse la vita l’elpidiense Giuseppina Granatelli, appena imbarcatasi in viaggio di nozze col neo marito Bruno Moretti

La scelta

Ecco allora che portare in scena lo spettacolo M/T Moby Prince 3.0 rappresenta uno sforzo verso la verità ed un impegno per mantenere accesa la memoria di chi non c’è più. Lo spettacolo è scritto da Francesco Gerardi e Marta Pettinari, è tornato in scena rivisto ed aggiornato, per l’intensa interpretazione di Lorenzo Satta ed Alessio Zirulia. L’esibizione avrebbe dovuto ripetersi mercoledì mattina, con una replica dedicata agli studenti dell’istituto Tarantelli, ma la chiusura precauzionale delle scuole causa terremoto ha costretto ad un rinvio. Un viaggio in una strage rimasta senza colpevoli, quella del 10 aprile 1991, quando il traghetto Moby Prince entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, scatenando un terrificante rogo, costato la vita a ben 140 persone.

Toccanti le parole di Francesca Granatelli, nipote di Giuseppina. Lei non era nata quando si consumò la tragedia ed ha conosciuto la zia solo attraverso il racconto dei familiari. «I ragazzi della mia età non sanno cosa sia accaduto quella notte del 1991 al largo del porto di Livorno – ha scritto Francesca - Lo spettacolo vuole fare chiarezza, vuole che le persone sappiano che dopo 30 anni, sono morte 140 persone e non c’è alcun colpevole. I registi, all’epoca dei fatti, erano studenti di un liceo di Livorno che vedevano il relitto della nave. La loro sensibilità li ha spinti a realizzare lo spettacolo, analizzare le carte dell’iter processuale, aggiornare la sceneggiatura di volta in volta. Ringrazio l’assessore Michela Romagnoli, che si è adoperata per portare in scena lo spettacolo a Sant’Elpidio a Mare, mossa dal ricordo di mia zia Giuseppina».

La donna

«Sono nata quando lei non c’era più, ma sono cresciuta nel ricordo di una donna determinata, allegra e piena di vita. I miei nonni sono morti senza conoscere la verità ed anche le speranze di mio padre di saperne di più vacillano. Seppur giovane, mia zia ha lasciato un ricordo indelebile nelle vite delle persone che ha conosciuto e sono fiera di somigliarle perché sento che lei può vivere ancora attraverso di me e rendere la sua assenza presenza».

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