P.S. Elpidio, il Mic boccia la demolizione alla Fim: un'altra battuta d’arresto sulla bonifica

Il Mic boccia la demolizione alla Fim: un'altra battuta d’arresto sulla bonifica
Il Mic boccia la demolizione alla Fim: un'altra battuta d’arresto sulla bonifica
di Sonia Amaolo
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Domenica 8 Gennaio 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 10:58

PORTO SANT’ELPIDIO  - Dal Mic la bocciatura alla demolizione Fim, anche se si dovrebbe parlare più di questione rimandata alla prossima settimana, con la commissione regionale per decidere sul vincolo, la bonifica e tutto il resto. I tempi sono strettissimi e arriva proprio adesso la doccia fredda: preavviso di rigetto del segretariato regionale del ministero della cultura Carlo Russo. Giorni, mesi, anni di lavori, verbali analizzati e approvati, sondaggi, planimetrie, campionamenti, verifiche sull’inquinamento rischiano di essere vanificati.

 
Le conferenze


Tutto quanto chiedevano le Conferenze dei servizi è stato fatto.

I promotori non sanno più cosa bisognerebbe fare ancora: c’è il rischio che possa essere sufficiente e l’area del lungomare Faleria resterà così a tempo indefinito. A rischio e pericolo della salute e dell’economia di un territorio che avrebbe tutto da guadagnarci nel rilancio di un’area strategica riqualificata. Il terreno va bonificato fino a tre metri di profondità e quel che resta della cattedrale va abbattuto.

Pure il Tar Marche sottoscrive che della vecchia fabbrica di concimi è rimasto, niente dunque solo la demolizione può riavviare i lavori. La proprietà dice che le criticità sollevate da Russo sono già state valutate nelle competenti sedi istituzionali e sono state approvate con il progetto di bonifica. Nella conferenza dei servizi decisoria tutte le parti coinvolte hanno deciso di procedere. Secondo alcuni avrebbero dovuto dissentire prima, così il preavviso di rigetto sarebbe dovuto arrivare all’inizio del procedimento anche per permettere a chi deve bonificare di chiarire ancora una volta tutti i passaggi. Il legale rappresentante della società, Alberto Simonetti, ripercorre tutta la vicenda, dall’istanza di demolizione con la richiesta di modifica del vincolo. Il Tar ha dato l’ok per la revisione, lo studio della Politecnica è risultato esaustivo tanto che il tribunale non ha disposto la Ctu.

Nel 2021 a novembre tutti gli enti competenti avevano deciso per la demolizione e ricostruzione all’unanimità e nella commissione regionale del 5 ottobre scorso si è stabilito il recupero della Palazzina, degli uffici e la demolizione della cattedrale. Sul recupero c’è stato l’ok, sulla demolizione ora c’è il dietrofront di uno dei due enti chiamati a decidere. Ma se le pubbliche amministrazioni avevano approvato e se non c’è stato niente di nuovo rispetto ad allora, perché questa marcia indietro e rinviare la bonifica a un futuro indeterminato? 


La supervisione


Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli non si troverà la quadra senza che il Comune si esprima in maniera chiara, nero su bianco. «Il sindaco non può lavarsene le mani come Ponzio Pilato - dice Marcotulli - non capisco la posizione del sindaco, è venuta meno la supervisione dell’ente pubblico e il privato si è trovato da solo a portare avanti la vicenda ma il progetto è un partenariato pubblico-privato, l’amministrazione ha fatto una scelta, deve prendersi le responsabilità politica della scelta e procedere, non può girarsi dall’altra parte. Non può essere assente e arrivare alla fine solo per prendersi i meriti. Una soluzione va trovata. Noi purtroppo non siamo stati coinvolti nei processi, né da parte dell’amministrazione né da parte del privato. Auspichiamo, tra pochi mesi, di poter mostrare come deve comportarsi un’amministrazione, con un atteggiamento responsabile, costruttivo, risolutivo dei problemi».

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