Prima il Covid poi il caro-bollette: il gestore dei Giardini d'estate a Porto San Giorgio si arrende e riconsegnerà le chiavi

Prima il Covid poi il caro-bollette: il gestore dei Giardini d'estate a Porto San Giorgio si arrende e riconsegnerà le chiavi. Il giardino d'estate
Prima il Covid poi il caro-bollette: il gestore dei Giardini d'estate a Porto San Giorgio si arrende e riconsegnerà le chiavi. Il giardino d'estate
di Serena Murri
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 14:24

PORTO SAN GIORGIO - Giardino d’estate, procrastinata la consegna delle chiavi. Dopo la rinuncia a gestirlo da parte della società che si era aggiudicata il bando nel 2018, ora serve predisporre un nuovo bando per individuare un nuovo soggetto intenzionato a gestirlo. Le chiavi, in base agli accordi, rivelati dall’amministratrice unica Serena Fioravanti, sarebbero dovute essere restituite ieri in Comune. Così non è stato, per giustificati motivi familiari dell’amministratrice unica Fioravanti. Dunque, la riconsegna delle chiavi del giardino comunale, è stata rimandata a data da destinarsi. 


La comunicazione


L’avvenuta comunicazione della rinuncia alla concessione, risale ai mesi subito successivi all’estate. Nel frattempo sono passati altri mesi e stando così le cose, relativamente alla redazione di un nuovo bando, gli uffici sono fermi. In Comune, bocche cucite sull’ipotesi di un nuovo affidamento. Tutto è ancora da valutare su quando e come rifare il nuovo bando. Quel che è certo è che il Comune, finché non ha le chiavi in mano, ha le mani legate e non può neanche iniziare a pensare a predisporre il bando. Tra l’altro, l’ente non ha solo i Giardini d’estate al centro dei suoi pensieri, visto e considerato che un’altra concessione da dare in affidamento è anche quella dell’ex Tentacolo. Anche in quel caso, c’è un bando da rifare per fare un altro tentativo nel riaffidare in gestione l’immobile che insiste sul lungomare, dopo che l’ultima volta ad affidamento avvenuto, dopo poco, il proprietario ha riconsegnato le chiavi. In entrambi i casi, si tratta di spazi pubblici che dovranno trovare un gestore al più presto e che dunque devono essere liberati dal materiale della gestione precedente.

La gestione

La gestione dell’attività inaugurata a luglio 2018, si è rivelata più impegnativa del previsto, complice anche la crisi economica contingente, l’amministratrice unica Serena Fioravanti si è vista costretta a fare marcia indietro e alla fine le difficoltà hanno prevalso sulla passione per quest’attività e la voglia di far giocare i bambini in quello spazio. «Da amministratrice unica -ha spiegato Serena Fioravanti- al quarto anno, non potevo fare diversamente.

Abbiamo avuto grossi problemi di allagamenti. Il Covid ha dimezzato la nostra attività. Poi è arrivato il caro bollette. Alla fine pagavamo un canone d’affitto, lavorando in totale quattro mesi d’estate». Quando «lo abbiamo preso in concessione - ha aggiunto Fioravanti- abbiamo speso 50mila euro per rimetterlo a nuovo. Lo chalet era sfondato, il tetto ora è nuovo perché lo abbiamo rifatto noi, prima ci pioveva dentro. I giochi li abbiamo sostituiti noi. Abbiamo rifatto la fontana. Il campo da football lo abbiamo rifatto noi, al costo di 10 mila euro. Come società abbiamo voluto credere in questo progetto. Invece, ci abbiamo rimesso». 


Le motivazioni


A pesare, pare siano stati anche i continui allagamenti, seguiti da bollette stratosferiche. Il secondo motivo «è il canone d’affitto di 7 mila euro annui -ha ricordato Fioravanti- per 4 mesi effettivi di lavoro all’anno. Senza contare che dopo la pandemia, per via delle restrizioni, non volevano neanche farci riaprire». All’interno dello spazio sono rimasti i giochi di proprietà della società che ha gestito lo spazio fino a qualche mese fa e che ora dovrà o venderli o ricollocarli.

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