Giardino d'estate a Porto San Giorgio,struttura chiusa da mesi e la Fioravanti lascia: «Costi alti e nessun aiuto»

Giardino d'estate a Porto San Giorgio, la Fioravanti lascia: «Costi troppo alti e nessun aiuto»
Giardino d'estate a Porto San Giorgio, la Fioravanti lascia: «Costi troppo alti e nessun aiuto»
di Serena Murri
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Domenica 22 Gennaio 2023, 03:30

PORTO SAN GIORGIO - Giardino d’estate, la struttura chiusa da mesi. Troppe spese, sommate alla batosta della pandemia e a due anni di stop, hanno costretto la società che gestiva l’attività sull’area pubblica a chiudere. Tanto che l’amministratrice unica, si appresta a restituire le chiavi. «Noi ci abbiamo creduto - dichiara Serena Fioravanti - ma non è stato possibile fare altrimenti». La società che gestiva l’attività, inaugurata nel luglio 2018, ha mandato la rinuncia al Comune via pec con una lettera protocollata tra fine agosto e i primi di settembre. La restituzione delle chiavi, invece, è stata fissata per giovedì.

 


Le prospettive

Lo spazio potrà essere affidato in gestione a qualcun altro, presto verrà indetto un nuovo bando pubblico per chi volesse far ripartire l’attività.

Alla fine le difficoltà hanno prevalso sulla passione. «Da amministratrice unica - spiega la Fioravanti - al quarto anno non potevo fare diversamente. Abbiamo avuto grossi problemi di allagamenti. Il Covid ha dimezzato la nostra attività. Poi è arrivato il caro bollette. Alla fine pagavamo un canone d’affitto lavorando in totale quattro mesi d’estate». Quando «lo abbiamo preso in concessione, - aggiunge - abbiamo speso 50mila euro per rimetterlo a nuovo. Lo chalet era sfondato, il tetto ora è nuovo perché lo abbiamo rifatto noi, prima ci pioveva dentro. I giochi li abbiamo sostituiti noi. Abbiamo rifatto la fontana. Il campo da football lo abbiamo rifatto noi, al costo di 10mila euro. Come società abbiamo voluto credere in questo progetto. Invece, ci abbiamo rimesso». A pesare anche i continui allagamenti, seguiti da bollette stratosferiche. Il secondo motivo «è il canone d’affitto di 7mila euro annui - ricorda -: per 4 mesi effettivi di lavoro all’anno. Senza contare che dopo la pandemia, per via delle restrizioni, non volevano neanche farci riaprire». Il bando, a suo tempo, era stato vinto dalla società Nena. «I problemi sono partiti con la vecchia amministrazione che non ci è mai venuta incontro - afferma - nonostante l’investimento importante a monte. Poi è arrivato il Covid e siamo stati chiusi per due anni. Abbiamo chiesto aiuto all’amministrazione ma abbiamo trovato un muro. Non solo non ci hanno aiutato, abbiamo chiesto uno sconto sull’affitto a causa del Covid ma non ci è stato concesso. Alla fine abbiamo deciso che non lo volevamo tenere più. Hanno fatto bene gli affidatari del Tentacolo che hanno ridato subito le chiavi, senza metterci le mani».

Gli sviluppi

Quindi dovrà essere rifatto un altro bando per ridare la struttura in concessione. Pare che l’amministrazione precedente fosse già al corrente delle intenzioni dei soci di lasciare la concessione. «È dalla pandemia - ribadisce la Fioravanti - che siamo in difficoltà e chiedevamo aiuto, visto l’investimento iniziale fatto. Quello che abbiamo fatto noi era sotto gli occhi di tutti. Nessuna gestione ha mai fatto quello che abbiamo fatto noi. Abbiamo rifatto lo scivolo nuovo, l’illuminazione, la parte nuova in legno, abbiamo ripristinato tutti i giochi rimettendone di nuovi. Abbiamo messo i gonfiabili gratuiti dopo la pandemia. Chi lo prenderà avrà uno chalet nuovo».

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