Branchi di lupi, attacchi fra Fermo e Porto San Giorgio. La Federcaccia: «Non girate in campagna con i cani»

Branchi di lupi, attacchi fra Fermo e Porto San Giorgio. La Federcaccia: «Non girate in campagna con i cani»
di Serena Murri
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Giovedì 8 Settembre 2022, 01:40

PORTO SAN GIORGIO - Continua l’allarme lupi. Un altro episodio si è verificato nella notte fra martedì e mercoledì e fa riaccendere i timori tra agricoltori e proprietari di animali. Attaccato un asino nel cortile di un contadino in contrada Vallescura.

L’animale si trovava all’interno del suo recinto quando è stato braccato dai lupi e ha iniziato a ragliare tanto che il padrone l’ha sentito edha pensato d’intervenire mettendo in accensione il trattore.

Il rumore

Sentendo il rumore i lupi devono essersi spaventati e sono scappati via, scongiurando il peggio.

Questo ennesimo attacco da parte dei lupi, tra l’altro, è avvenuto non molto lontano, a un centinaio di metri di distanza, dal cortile dove qualche giorno fa lo stesso branco aveva fatto scempio di tre pecore. Oltre a quello per gli animali, il rischio più grande resta per le persone nella malaugurata ipotesi di entrare in contatto con i lupi nel tentativo di difendere i propri animali. Un’eventualità che bisogna cercare di evitare. «È fortemente consigliato alle persone non esperte - dice il presidente di Federcaccia Stefano Artico - di non recarsi in zone isolate con i propri cani, per il rischio d’incontrare questi animali pericolosi per gli animali e per l’uomo». Come è avvenuto nelle scorse settimane, a Moresco, per un uomo che trovata un’area adatta all’addestramento del suo cane aveva deciso di fermarsi lì, quando sono sopraggiunti i lupi. Ha dovuto mettersi in mezzo fra il suo cane e lupi, fatti fuggire con un bastone. Un episodio analogo è avvenuto anche in Umbria, dove il padrone di un cane è finito al pronto soccorso. Della situazione e di queste incursioni che si stanno verificando con una frequenza sempre più allarmante, è stato informato anche il sindaco Valerio Vesprini che si è detto preoccupato e ha chiamato la Polizia forestale affinché possa monitorare il territorio, consapevole che dalla collina questi branchi possano arrivare ai centri abitati.

I controlli

Pare inoltre che la Forestale sia l’unica in grado di gestire il problema. Ma non è così inspiegabile la presenza di questi esemplari in zona che, contrariamente a qualche decennio fa, quando erano a rischio di estinzione, essendosi riprodotti saranno sempre più numerosi. Attualmente, i responsabili degli assalti agli animali avvenuti nelle campagne locali, potrebbero essere almeno 5 lupi. «Sono stati fotografati e visti - dice Artico -: di recente un uomo che se ne stava in campagna a Monterubbiano con il suo cane, ha visto uscire un lupo da un campo di girasoli. Anche una passeggiata potrebbe essere pericolosa. Sono qui intorno. Temo che arrivino fin sotto la comunità neocatecumenale, invito chi arriva in comunità a non portare i cani sapendo che i lupi sono qui intorno».

I numeri

Dal censimento effettuato dalla Federcaccia, ci sarebbero 6 lupi nella riserva di Rapagnano, 2 sono stati avvistati a Montappone, 5 a Monterubbiano, uno nel territorio di Carassai e 3 fra Altidona e Lapedona. «È una razza che si riproduce anche una volta all’anno, fra un po’ avremo più lupi che selvaggina. Serve un provvedimento statale. Meglio stare attenti fino alla terza domenica di settembre; il 18 settembre, quando aprirà la caccia stanziale, potremo girare per le campagne con i cani e forse i fucili serviranno a spaventare i lupi».

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