Bollette, carrello della spesa più leggero a Porto San Giorgio. «Le famiglie frenano su pesce e formaggi»

Bollette, carrello della spesa più leggero a Porto San Giorgio. «Le famiglie frenano su pesce e formaggi»
Bollette, carrello della spesa più leggero a Porto San Giorgio. «Le famiglie frenano su pesce e formaggi»
di Serena Murri
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 11:22

PORTO SAN GIORGIO - Le famiglie sono sempre più attente quando fanno la spesa: i consumi scendono per fare fronte al caro bollette. Questo è quanto emerso da un giro fra i punti vendita all’interno del mercato coperto di Porto San Giorgio. Un’emergenza che cresce di giorno in giorno mentre si pensa già all’arrivo del freddo, quando sarà necessario accendere i riscaldamenti. Gli scenari sono foschi.

 
La tendenza


Al negozio di frutta e verdura, Roberto Pennacchietti rimarca: «Sì, un calo dei consumi c’è stato, abbiamo visto i clienti ridurre le quantità.

Gli stipendi sono sempre gli stessi. E gli aumenti ci sono sui prodotti provenienti da fuori regione. Per il momento, la stagione invernale non è ancora iniziata, vedremo quando arriveranno le arance e gli agrumi dalla Sicilia se ci saranno aumenti. Per ora stringiamo i denti e andiamo avanti. Stanno tutti molto attenti per cercare di risparmiare qualcosa e affrontare il problema del caro bollette. Tutto incide sul bilancio familiare, le bollette dell’Enel, del gas. Pochi i contratti di lavoro da più di mille euro al mese».


Il settore
Anche la richiesta di pesce è scesa, come spiega Duilio Monti: «Molto dipende anche dalla diminuzione del pescato. Di certo, chi prima veniva tre volte a settimana, ora viene a fare spesa non più di una o due volte a settimana. Con i ristoranti si lavora ancora bene. Il pesce fresco viene 25 euro al chilo, quello surgelato 20. Il caro bollette ha inciso. Ci è arrivata una bolletta della luce da 500 euro. Cerchiamo di resistere». Poi ci sono contadini ortolani, come Maria Del Gobbo: «I nostri clienti - dice - vogliono un prodotto buono e un prezzo di qualità e noi li accontentiamo. Svolgo questa attività da 10 anni, prima era di mia madre. Non ci sono sabati o domeniche. La terra non ti dà tregua. Però sono soddisfatta. La gente chiede il prezzo, soprattutto chi ha famiglia, i pensionati meno. Vengo qui 3 volte a settimane. Di solito porto 2 o 3 cassette di mele, 3 d’insalata, 1 di zucchine. Chi cerca prodotti sani, al mercato verrà sempre».

Agli alimentari di Claudia Sensidoni, il figlio Marco D’Astolto parla di aumenti sui prodotti freschi, soprattutto quelli con il latte: «Se aumenteranno di più, si andrà a diminuire. Anche il raddoppio delle bollette incide sul prodotto finale. È diminuita la domanda di formaggi freschi. I salumi reggono, non sono aumentati e per il momento i consumi sono stabili. Un’azienda di latte fresco dalla quale ci rifornivamo ha dovuto chiudere a settembre, non hanno retto ai rincari. Tra le altre cose, per i produttori, sono aumentati i costi dei mangimi degli animali». Non fa eccezione il settore di pane e dolci, come ribadisce Fabrizio Del Papa, amministratore di “180 gradi”: «Gli aumenti non sono una novità, i primi li abbiamo visti a settembre 2021, con i primi aumenti di materie prime. Lo scorso luglio l’energia è schizzata da 6 a 60 centesimi al chilowatt ora. Contemporaneamente ci sono stati altri aumenti sulle materie. Intendo grano e latticini aumentati del 40%: la farina siamo invece riusciti a mantenerla ad un prezzo bloccato».


La merce
«Il pane - riprende - non lo abbiamo mai aumentato ma è aumentato il prezzo della pasticceria, prevalentemente per il prezzo dello zucchero che è salito. Pagavamo 40mila euro all’anno di corrente, attualmente siamo già a 100mila. Faremo fronte a questa spesa. Il lavoro non manca. La preoccupazione sta nel fatto che quando i prezzi aumentano poi non diminuiscono più e alimentano l’inflazione. Attendiamo un intervento drastico di aiuti da parte del governo».

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