Con l'Ape da Montegranaro in Baviera, che avventura: «Una zanzariera al posto del filtro dell'aria»

Con l'Ape da Montegranaro in Baviera, che avventura: «Una zanzariera al posto del filtro dell'aria»
Con l'Ape da Montegranaro in Baviera, che avventura: «Una zanzariera al posto del filtro dell'aria»
di Franco Limido
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 18:50

MONTEGRANARO - Un’Ape predisposta per l’occasione, tre amici, tanto freddo e moltissimi chilometri percorsi. Circa 2000 quelli macinati nei giorni scorsi dai veregrensi Alberto Brandimarti e Andrea Calcinari più Alcide Merizzi di Monte San Pietrangeli, partiti alla volta della Germania, destinazione Baviera, per il raduno Elefantentreffen.

Il ritrovo, nato all’indomani della seconda guerra mondiale su proposta della sezione motorizzata dell’esercito tedesco munita di moto più sidecar, vanta la tradizione rievocata ogni anno nei giorni “della merla”, in condizioni meteo proibitive.


Il commento


«Aggregazione tra uomini veri – il racconto di Brandimarti, tornato nel Fermano insieme agli amici di avventura nel tardo pomeriggio di lunedì -.

Siamo partiti mercoledì 25 gennaio dallo stadio La Croce, giungendo al raduno “degli elefanti” venerdì 27 con un mezzo rispondente alle caratteristiche richieste dagli organizzatori, cioè veicoli a due, massimo tre ruote. Per filtrare i valorosi, nonostante il clima rigido, c’era inoltre l’obbligo di dormire con una sola modalità: in tenda». L’Ape, condotta naturalmente da un solo conducente ma scortata da un’auto con a bordo gli altri due partecipanti, ha richiesto «tra andata e ritorno circa 50 ore di guida, a una media di 50 km/h, consumando 133 litri di benzina e 4.5 kg d’olio – ha precisato Brandimarti -. In corso d’opera si è perso il filtro dell’aria, e così ne abbiamo creato uno artigianale con una zanzariera. Abbiamo poi riscontrato la rottura del cavo della frizione, passando fortunatamente più di un semaforo senza doverci arrestare. Le gomme? Al ritorno erano completamente lisce, consumate dal clima».

Infine, i momenti di socialità vissuti oltre le Alpi. «Si è trattato del mio terzo raduno, ma ogni volta è diverso, per una sana convivialità sono importanti le persone che capitano vicino. Eravamo al fianco di un gruppetto di polacchi con i quali ci siamo scambiati le specialità gastronomiche delle nostre zone. Dall’altro i tedeschi con i quali abbiamo consumato birre delle nostre nazioni, tutto con una temperatura di circa meno 8 gradi».


L’obiettivo


A proposito di socialità, il portavoce del trio fermano ha precisato che «il momento più emozionante l’abbiamo però vissuto prima del Brennero, quando l’auto ammiraglia ha avuto un problema alla batteria e l’Ape era ripartita. Il gestore presso l’area di servizio non ci ha voluto aiutare, stessa sorte per dei passanti in loco. Chi ci ha agevolati? Una persona che ci ha visto in difficoltà, disabile, che non riuscendo a fare la giusta manovra per avvicinarsi al nostro cofano ha addirittura consegnato al sottoscritto le chiavi del suo mezzo, scendendo a terra, fidandosi praticamente di uno sconosciuto in difficoltà». Riuscire nell’impresa, a conti fatti, «non è scontato – le conclusioni -, è una questione di preparazione, affiatamento di gruppo e, per come riscontrato, da chi incontri durante viaggio e permanenza».

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