FERMO - Allerta a Lido Tre Archi per cani aggressivi lasciati incustoditi. L’ultimo caso, il più eclatante, riguarda la fermana 52enne che sabato notte è stata morsa da due molossi in un casolare di campagna a Ripatransone. Questo caso è la punta dell’iceberg di una situazione che è andata degenerando. Sono diversi e tutti preoccupanti gli aspetti da sottolineare.
Dopo il caso della donna aggredita a Ripatransone, un ex accalappiacani dell’Ascolano ha scritto alla nostra redazione.
La ricostruzione
Risultano comunicazioni, lettere, telefonate, email, denunce per mancati interventi o interventi tardivi, per carcasse di animali in decomposizione che non vengono rimossi e restano per giorni e giorni sulla strada. Ci sono due esposti in Procura, una raccolta firme di associazioni e solleciti, anche da parte di municipalità. A Fermo, quindi fuori dalla giurisdizione dell’ex Av 5, pare che il problema sia concentrato su Tre Archi, dove quattro persone sono state azzannate nelle ultime settimane e dove risiedono sia l’ultima vittima dell’aggressione che il proprietario dei cani. Sono partiti anche nuovi controlli. Arrivati a questo punto sembra il momento di indagare sugli ultimi fatti per capire cosa ci sia dietro l’aggressività di questi animali. Considerando, in particolare, che dal 2019 si segnalano episodi che hanno attirato l’attenzione dell’Enpa (Ente nazionale per la protezione animali). Associazione cui sono arrivate segnalazioni per combattimenti tra cani e scommesse clandestine, pitbull e rottweiler utilizzati come carne da macello e animali ridotti a brandelli. Volendo allargare il raggio d’indagine, ci sono altri fatti verificati in altre regioni italiane, dalla Lombardia alla Toscana. Aree dove le inchieste hanno portato all’evidenza di rottweiler utilizzati anche nel mondo dello spaccio. Su questi fronti i volontari della sezione Enpa di Fermo chiedono di fare chiarezza.