FERMO - Bollette, come se non bastasse nuovi rialzi sono in arrivo e torna a salire l’allerta tra i ristoratori. Da ottobre, secondo uno studio Nomisma, le bollette elettriche potrebbero salire del 60% e quelle del gas del 70% alla fine dello stesso mese. La categoria fa notare che il primo a specularci è lo Stato e in tanti cominciano a ipotizzare anche una chiusura temporanea dell’attività.
La modalità
Le novità non riguardano solo il prezzo, ma anche le modalità di pagamento delle bollette. Quelle della luce resteranno trimestrali mentre quelle del gas, sul mercato tutelato, dovrebbero diventare mensili. «L’aria è pesante – dice Mario Bagalini del ristorante Il Caminetto di Porto San Giorgio -: siamo tutti preoccupati perché in autunno si dimezza il lavoro e i costi sono triplicati, prima che arrivi Natale bisogna superare ottobre e novembre». Il nuovo governo che s’insedia a Palazzo Chigi dovrà fronteggiare l’emergenza. Si pensa a un intervento da 20 miliardi prima della legge di bilancio, utilizzando i fondi del periodo 2014-2020 non ancora spesi. Intanto i costi sono sestuplicati e non accennano a scendere.
I rapporti
«Il Pun (prezzo unico nazionale) è in discesa – dice Piero De Santis del ristorante Il Gambero di Porto Sant’Elpidio – ma siamo sempre allo 0,40-0,50 mentre l’anno scorso era allo 0,11. La situazione è drammatica perché i costi energetici sono elevatissimi, tanto che la maggior parte delle aziende agganciano il prezzo al Pun mensile medio, aumentato esponenzialmente, per non rischiare di subire altre variazioni in aumento. Lo Stato deve intervenire e mettere un tetto massimo.
Le prospettive
Biagiola rimarca: «Se c’è una speculazione, qualcuno la fermi. Un Paese può stare sotto speculazione? Perché il Portogallo e la Spagna hanno messo un tetto massimo e l’Italia no? Forse perché siamo abituati ad accettare l’inaccettabile». Un fronte su cui si lavora è quello delle scorte di gas, nel tentativo di tagliare la dipendenza dalla Russia ed evitare un inverno al freddo. «Si parla di aumenti astronomici e non si vede la fine – dice Guido Tassotti dell’hotel Astoria di Fermo –: si è parlato di credito d’imposta, ho cercato di trovare una soluzione ma è una roba di una burocrazia incredibile. Su una bolletta una percentuale, tra Iva e accise, va allo Stato, quello che si sta arricchendo di più. E nessuno lo dice. Ci sono le speculazioni, ma lo Stato è il primo a guadagnarci. Invece di dare finti aiuti che dia una bella sforbiciata e finisce la festa. Il metano è aumentato otto volte, l’elettricità quattro».
La speranza
Meno drastica la posizione di Laura Squarcia di Villa Cannone a Fermo: «Non ho visto grandi differenze per il momento tra quest’anno e l’anno scorso nelle spese ma tra i colleghi sento di aumenti stratosferici, penso dipenda dai contratti: speriamo di non avere brutte sorprese».