FERMO - Tra un cappotto e una t-shirt c’è la distanza dall’inverno all’estate, dal mare alla montagna, ma queste differenze si annullano nell’ottobrata del caldo record, con la gente ancora al mare. Le temperature abbondantemente sopra i 20 gradi in alcuni casi fanno tenere aperti gli ombrelloni in spiaggia. È pieno di gente a maniche corte, qualcuno in costume, con i piedi in acqua o a fare footing in pantaloncini corti, a sudare in perfetto stile agostano mentre ci avviciniamo a Natale.
I settori
Piangono gli agricoltori, costretti ad aprire i rubinetti per irrigare i campi in via straordinaria perché a un’estate torrida si è aggiunto un autunno avaro d’acqua.
Ad esempio Alessandro Rutili dello chalet ristorante Quadrifoglio di Porto San Giorgio dice che «a livello climatico non è positivo questo caldo, ma bisogna riconoscere che il sole e queste temperature danno energia, alle famiglie, al commercio, siamo ormai a novembre e le persone continuano a mangiare all’aperto. È pieno di gente, c’è voglia di uscire e stare fuori, abbiamo il sold out e non possiamo non essere soddisfatti. Non è logico il cambio dell’ora in queste condizioni, sarebbe da rivedere il sistema». Sul lungomare fermano Nazario Luzi dello chalet ristorante Il Grillo ricorda che «la gente si fa il bagno, la temperatura dell’acqua è a 23 gradi, a breve termine sicuramente tutto questo aiuta, perché la gente gira, il ristorante lavora, ma gli effetti del riscaldamento globale a lungo termine fanno preoccupare».
La tendenza
Ormai le stagioni intermedie non esistono più, si passa repentinamente da un estremo all’altro. «Vedo gente in spiaggia che ancora fa il bagno e prende il sole – chiosa Fiorenzo Talamonti del ristorante chalet Tropical di Porto Sant’Elpidio –: il lavoro nella ristorazione mantiene, normalmente non ci sarebbero state tutte queste persone a pranzo e cena di questi tempi, quindi va bene per il commercio ma sono preoccupato per il clima».
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