Guerra e caro gasolio, situazione insostenibile: «Un rimborso del 30% o il Fermano va in tilt»

Guerra e caro gasolio, situazione insostenibile: «Un rimborso del 30% o il Fermano va in tilt»
Guerra e caro gasolio, situazione insostenibile: «Un rimborso del 30% o il Fermano va in tilt»
di Nicola Baldi
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Lunedì 14 Marzo 2022, 06:55

FERMO -  «L’avevamo rappresentato come rischio ed è arrivato. Rileviamo la volontà di tanti autotrasportatori di fermarsi. I mezzi restano sui piazzali, e le merci in magazzino. Attenzione: non si tratta di uno sciopero né di una rivendicazione, ma di un fermo dovuto all’insostenibilità della gestione aziendale attuale per tanti». A rimarcarlo è il presidente della Cna di Fermo Emiliano Tomassini che fa il punto sull’emergenza trasporti.


Da giorni è scattata la caccia alle pompe low cost ma, ormai, i prezzi sono alle stelle ovunque.

Vale per il metano, dove sono letteralmente impazziti, ma anche per benzina e, soprattutto gasolio, il carburante più utilizzato da chi si sposta per motivi di lavoro. In primis i camionisti. «Intendo fare un appello - riprende Tomassini - agli imprenditori: ci si fermi, certo, ma si evitino manifestazioni su strada, blocchi e agitazioni perché non autorizzate». Domani la Cna Fita, con le associazioni che compongono la sigla Unatras è convocata a Roma per un altro incontro con il Ministero: sarà una giornata decisiva. «E’ chiaro che - chiosa - se non riceveremo le risposte, adeguate e rapide, che chiediamo da mesi, allora partiranno le proteste vere e proprie nelle forme di legge».

Sul tavolo di confronto aperto con il viceministro Teresa Bellanova si chiede che il Ministero intervenga con misure immediate quali un credito di imposta sul prezzo industriale del gasolio; lo Stato ed i preposti organi di controllo, si facciano parte attiva per verificare eventuali sacche di speculazione, in particolare sul prezzo del carburante, ed intervengano per bloccarle e sanzionarle.


In prospettiva, si intende lavorare a una riforma del settore che si fondi anzitutto sull’adeguamento automatico del costo del gasolio, perché la legge c’è ma non funziona, oltre a rendere effettivamente esigibili i valori indicativi di riferimento. Oggi, comunque, è prevista la sospensione dei servizi e si teme sempre più «un default del sistema trasporti che creerebbe danni incalcolabili all’economia», come rimarca a sua volta Paolo Zengarini, responsabile interprovinciale per Macerata-Ascoli-Fermo di Confartigianato per la categoria trasporti. In Italia oltre l’80% dei prodotti viaggia su gomma. Un eventuale default creerebbe quindi danni incalcolabili per l’intero sistema. Zengarini ricorda che fra le richieste fatte al governo c’è «un rimborso del 30%, sotto forma di credito di imposta, sul costo del carburante».


«Poi chiediamo - conclude - che vengano istituite nuovamente le tariffe minime al di sotto delle quali non è possibile appaltare il servizio trasporto. Inoltre chiediamo vengano rivisto il discorso carichi e scarichi: è inammissibile ricada su chi effettua trasporti e non sull’azienda committente». Anche Emanuele Pepa, anche lui di Confartigianato, nei giorni scorsi ha ricordato al nostro giornale che «l’oscillazione dei prezzi andrà a incidere sul costo al committente». In pratica, quello che i trasportatori pagano in più di carburante peserà sulla committenza. Il settore chiede quindi di fare presto per rendere effettiva la legge, perché ogni giorno che passa il salasso aumenta. Non è un caso che lo stesso Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio, abbia più volte lanciato un appello per «trovare velocemente risorse a sostegno concreto degli imprenditori e aprire nuovi mercati per le nostre esportazioni».


«L’esplosione incontrollata di questa settimana dei costi (la scorsa, ndr) del gasolio è quasi ingiustificabile, potremmo chiamarla speculazione. Siamo al limite, ci sono tante aziende che stanno lavorando in perdita», la conclusione di Giampaolo Calcabrini, vicepresidente regionale di Confartigianato Trasporti.

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