Biodigestore, c'è l'ok per altri 5 milioni. Il Comune di Fermo: «Bene così, in futuro un taglio alla Tari»

Biodigestore, c'è l'ok per altri 5 milioni. Il Comune di Fermo: «Bene così, in futuro un taglio alla Tari»
Biodigestore, c'è l'ok per altri 5 milioni. Il Comune di Fermo: «Bene così, in futuro un taglio alla Tari»
di Chiara Morini
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13:13

FERMO - Il sindaco Paolo Calcinaro l’aveva annunciato nel corso del Green Loop Festival, ma mancava la comunicazione ufficiale del ministero dell’Ambiente che ora, invece, ha confermato: il Comune di Fermo ha ricevuto ulteriori 5 milioni di finanziamento per realizzare il biodigestore. «In questa graduatoria – commenta il primo cittadino – e per questi impianti Fermo è risultato il 12esimo e ultimo Comune a venire finanziato tra le 550 richieste arrivate da tutto il centro-sud Italia. Questo è un grande successo, che ha portato Fermo a classificarsi davanti a realtà più grandi, come per esempio Roma, che avevano presentato più di un progetto».


Le cifre

I 5 milioni vanno dunque ad aggiungersi a quelli che già erano arrivati, portando il finanziamento a 24 milioni di euro. «Questo ulteriore finanziamento – aggiunge l’assessore all’Ambiente Alessandro Ciarrocchi – è la dimostrazione dell’assoluta bontà e del valore della progettualità del nostro biodigestore. E come detto, oltre al finanziamento iniziale, a cui erano stati aggiunti già due milioni in precedenza, il ministero ora ci ha dato quest’altra tranche che di fatto ci permette di coprire l’intero costo dell’opera». Il biodigestore è un progetto fortemente voluto da Asite e dall’amministrazione comunale ed entrambe hanno sempre creduto, lavorandoci fin dai tempi dell’amministrazione Calcinaro I. Dal canto suo l’Asite, osserva il presidente Alberto Paradisi, «è impegnata fin dall’inizio e fino alla futura gestione dell’impianto, qualificato e all’avanguardia dal punto di vista ambientale, per la capacità di creare energia pulita proprio dalla gestione dei rifiuti. Il sistema impiantistico, quindi, permetterà di recuperare risorse, produrre energia e ridurre la necessità di discarica.

Al pari del gas naturale il biometano potrà contribuire alla riduzione dell’emissione di gas serra ed essere utilizzato per produrre energia». L’impianto realizzato, infatti, permetterà di produrre biometano che potrà essere introdotto direttamente in rete. «Energia alternativa - aggiunge Calcinaro – che potrà portare un beneficio economico diretto o indiretto alla comunità».

Gli effetti

L’impianto, realizzato con intero contributo statale, infatti, manterrà la tariffa di ingresso del rifiuto organico bassa e quindi conseguenze positive per la Tari. Dall’anno successivo in cui l’impianto sarà in funzione, quindi dal 2027 e, essendo il futuro biodigestore chiuso aggiunge il sindaco «migliorerà gli impatti dell’impianto attuale, perché è bene sapere che oggi un impianto in cui giunge il rifiuto organico della provincia c’è già in discarica, ma non produce biometano, solo compost per concime. Anche qui, dunque, ci sarà un sensibile miglioramento». Questo nuovo step, si aggiunge ai precedenti, tra i quali quello dello scorso mese di agosto che, con atto notarile, era stato sancito il trasferimento dell’area dall’Asite al Comune su cui insisterà il biodigestore. Atto che aveva avuto un passaggio preliminare nel consiglio comunale dello scorso 31 luglio».

Il passato

Il primo finanziamento per realizzare il mega impianto a Fermo era arrivato già nel 2022, a dicembre, per un importo complessivo di circa 17 milioni e 500mila euro, dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: è la cifra stanziata per realizzare questo biodigestore, il cui iter, era partito già nel lontano 2018. Quindi l’atto di indirizzo approvato nel 2021 dal consiglio comunale per fare il progetto e arrivare a quanto si sta facendo oggi.

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