«Il biodigestore non si faccia qui», sindaci e cittadini non mollano. Manifestazione con i trattori

La protesta contro la costruzione del biodigestore
La protesta contro la costruzione del biodigestore
di Francesco Massi
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Domenica 12 Novembre 2023, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 11:47

ROTELLA - «No al biodigestore qui senza se e senza ma». È compatto il fronte che si oppone alla costruzione dell’impianto di produzione di biometano tramite fermentazione dei rifiuti organici (forsu) nella Vallata dell’Aso, a San Salvatore di Force, al confine con Rotella. E proprio sotto questo Comune, nel piazzale dell’azienda Covalm, vicino al luogo dove dovrebbe nascere, sindaci dei Comuni dai territori ascolani e fermani, rappresentanti istituzionali, cittadini, associazioni e agricoltori, hanno manifestato la loro contrarietà.

 
 
Per tutti sarebbero notevoli le ripercussioni negative sull’identità della Vallata, un territorio a vocazione esclusivamente agricola e da alcuni anni anche votata con successo ad un turismo in crescita che privilegia natura e paesaggi.

Sono centinaia le strutture presenti nella Valdaso, in particolare nella parte collinare vicina all’impianto. Temono una fuga turistica. Comunque non si danno sconfitti gli oppositori nonostante i ricorsi presentati dai 19 sindaci e dalla Covalm siano stati respinti prima dal Tar poi dal Consiglio di Stato.

«Stiamo valutando altre strade legali - dice Daniel Matricardi sindaco di Montalto delle Marche, il Comune capofila - per impedire la realizzazione di questo biodigestore di una dimensione esagerata rispetto ai fabbisogni del territorio, che servirebbe solo per attrarre rifiuti dal centro Italia in un contesto dove c’è un investimento forte sull’agricoltura e sul turismo. Questa mobilitazione deve essere attenzionata dalla politica. È stato tutto deciso, fin dall’inizio, senza ascoltare e coinvolgere i sindaci della Vallata e con loro i cittadini che vi risiedono».
 
Tutti ribadiscono di non essere contrari ad un biodigestore ma ritengono inadeguata la collocazione. È si continuerà la lotta, sempre legalmente, rimarca Luigino Sciamanna dell’associazione Tutela e valorizzazione della Valdaso. «Altri due biodigestori sono in realizzazione nelle province di Ascoli e Fermo, dunque i rifiuti per alimentare questo dovranno arrivare da fuori, incrementando la circolazione di mezzi pesanti, con ulteriori disagi» dice il sindaco di Rotella e vice presidente della Provincia, Giovanni Borraccini. Preoccupati gli agricoltori e chi gestisce attività turistiche. Coldiretti Ascoli-Fermo, mobilitata dai propri associati presenti anche con molti trattori, si oppone all’impianto, poiché in tutta la Vallata si svolge un’agricoltura di qualità, dalla frutta agli ortaggi ai cereali, curando la biodiversità e il biologico come specifica il presidente Stefano Mazzoni, che aggiunge: «circa 70 saranno gli espropri sui terreni per far passare il metanodotto da collegare al biodigestore». Stessa posizione per Confagricoltura Ascoli-Fermo che in una nota ribadisce «il suo no convinto alla realizzazione di una infrastruttura che creerà danni ingenti a tutto il territorio, non solo a quello più vicino al digestore». 
 
La Regione Marche è contraria a causa della collocazione, come rimarca l’assessore Andrea Antonini, poiché non si fa un servizio al territorio. L’impianto contrasta con gli investimenti che la Regione sta facendo per l’agricoltura e il turismo ad essa legato. «Partirà un progetto di 20 milioni – dice - per il potenziamento della rete idrica nella Valdaso a favore degli agricoltori. Lavoreremo col nuovo piano regionale dei rifiuti per tutelare e preservare questa vallata». Presente la consigliera regionale Monica Acciarri. 

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