Un clima di fiducia
«Dopo tre anni di lotta che ha visto il territorio unito - ha sottolineato Alfredo Sadori presidente di Art.32 - da più parti si lascia intendere che la realizzazione del biodigestore ha assunto sfumature diverse e che non rappresenta l’obiettivo assoluto del 2020». La passeggiata ha consentito a tutti di toccare con mano, sotto la guida documentata e appassionata di Mauro Biagioli portavoce del comitato che «l’area è vocata alla migliore agricoltura di alta qualità; risulta franosa e non adatta a sostenere l’impatto mastodontico di un impianto del genere; non esiste una rete di metano alla quale agganciarsi con la conseguenza che saranno centinaia al giorno i camion che oltre a depositare rifiuti senza conoscerne la provenienza, dovranno trasportare il gas liquefatto; attenzione alla grande beffa propinata a piene mani e che rappresenta il dato più allarmante in assoluto: non è vero che il biodigestore potrà riciclare il percolato della discarica che insiste a Barchi da 25 anni e che rappresenta un gravoso problema economico per la sua gestione post mortem. Non deve né può prevalere la rassegnazione. Occorre partecipazione e volontà comune per difendere l’entroterra che non vuole essere la pattumeria della provincia perché con la salute non si scherza e i nostri ragazzi devono poter contare su un ambiente sano dove crescere, svilupparsi e portare nuova linfa».
Alla presenza dei sindaci di Terre Roveresche, Mondavio a Fratte Rosa il clima è apparsa fiducioso.
Gli applausi della folla
Riaffiora a questo punto la disponibilità già espressa dal sindaco Sebastianelli in altre occasioni a favore di un biodigestore di ridotte dimensioni utile per servire il territorio. Niente a che fare con una realtà sovradimensionata intesa solo per fare business. Applausi scoscianti carichi di significati hanno ripetutamente invaso la piazzetta attigua al Palasimone dove tutti sono convenuti dopo la camminata ecologica. Biagioli ha pubblicamente ringraziato i consiglieri regionali Rossi e Baiocchi firmatari di una mozione in Regione che ha ottenuto ampio consenso. Lo stesso Rossi ha poi raggiunto Barchi. Adesso non rimane che attendere il primo pronunciamento del Tar. Né l’iter procedurale si fermerà in caso di “sconfitta”.