Un green pass per le visite in Rianimazione: «Ma non molliamo sulle vaccinazioni o l'autunno sarà caldo»

Fermo, un green pass per le visite in Rianimazione: «Ma non molliamo sulle vaccinazioni o l'autunno sarà caldo»
Fermo, un green pass per le visite in Rianimazione: «Ma non molliamo sulle vaccinazioni o l'autunno sarà caldo»
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Maggio 2021, 09:38

FERMO - Un green pass per i famigliari dei pazienti Covid ricoverati in Rianimazione. L’ha pensato Luisanna Cola che, il 2 giugno, diventerà cavaliere della Repubblica. Assieme al collega di Malattie infettive, Giorgio Amadio, la primaria del reparto di Anestesia e Rianimazione del Murri, riceverà l’onorificenza conferita dal Capo dello Stato.

Dottoressa, un riconoscimento per la vostra lotta contro il Covid.
«Va a me come coordinatore di un lavoro svolto da tutto l’ospedale.

Perché non si riescono a ottenere risultati se non si lavora in gruppo. Sono onorata, ma manca il piacere, perché è un riconoscimento legato a un evento gravemente luttuoso».

Com’è la situazione nel suo reparto? 
«Oggi (ieri, ndr), abbiamo 3 pazienti positivi. Altri 19 sono in Malattie infettive. Assistiamo a un calo dei ricoveri e delle positività. L’anno scorso era successo prima, ma il fenomeno era circoscritto a marzo e aprile. Quest’anno ci portiamo dietro un fenomeno che va avanti dai primi di ottobre».

Numeri, comunque, positivi.
«Le campagne vaccinali cominciano a fare effetto e il fattore clima si comincia a far sentire, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo continuare con le vaccinazioni e con le strategie di contenimento, perché siamo in una fase ancora epidemica».

È preoccupata per l’estate?
«Sono preoccupata quando vedo operatori sanitari che festeggiano la chiusura dei reparti. È come se si dicesse che il problema è finito. In più, arrivano messaggi schizofrenici da un governo che è estremamente diviso su questo punto».

E l’autunno?
«Ricominceremo da capo, se non cambierà la mentalità. L’anno scorso, immaginavo che a settembre non sarebbe successo quello che è successo, perché pensavo che la gente avesse imparato. Siamo molto stanchi e anche un po’ arrabbiati quando, a maggio, vediamo arrivare l’ennesimo paziente».

Ma ora ci sono i vaccini...
«C’è gente che non si vuole vaccinare adesso, ma a settembre si creerà un imbuto e non tutti riusciranno a vaccinarsi nei tempi leciti. Il mio consiglio è di farlo quando ci sono i vaccini».

Perché la terza ondata ha colpito di più i giovani?
«Se gli anziani sono vaccinati, in ospedale, l’età dei ricoverati si abbassa. È anche nella storia delle malattie come questa che la prima ondata colpisca soprattutto i soggetti più debilitati e la seconda quelli che stanno meglio. In questo caso, la terza ha colpito soprattutto maschi dai 55 ai 68 anni, con una mortalità più bassa rispetto alle altre ondate. In ogni caso, la prima regola è cercare di non ammalarsi».

Come?
«Osservando le regole di contenimento. I cluster sono quasi tutti familiari, ma c’è l’idea, profondamente sbagliata, che tra parenti e conoscenti non ci si infetti. Bisogna evitare di prendere la malattia, perché è vero che ha una bassa letalità, ma ha un’alta incidenza. E, da noi, i pazienti sono soli. Almeno finora».

Cioè?
«Abbiamo predisposto un protocollo per far entrare i famigliari in Rianimazione. Saremo i primi del sud delle Marche a farlo».

Come funziona?
«Potrà entrare chi è vaccinato o è guarito dal Covid o è negativo al tampone. Le persone con alcune patologie no. Sarà il personale medico a valutarlo. Lo stesso che si occuperà della vestizione e svestizione dei famigliari. È un passo importante perché permette di stare vicino ai propri cari e, nelle situazioni irreversibili, di dirgli addio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA