Confindustria, convocato il consiglio generale. Resa dei conti dopo le polemiche, presenti anche i fermani espulsi

Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico
Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico
di Massimiliano Viti
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Martedì 20 Aprile 2021, 06:25

FERMO - Oggi resa dei conti all’interno di Confindustria Centro Adriatico. Il presidente Simone Mariani, dietro indicazione del segretario del collegio dei Probiviri nazionale, l’avvocato Federico Landi, ha convocato per il pomeriggio, alle 16,30 in modalità videoconferenza, il Consiglio generale dell’associazione.

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Sono stati invitati a partecipare anche gli imprenditori fermani che, a seguito dei dissidi interni, hanno rassegnato le dimissioni dal loro incarico.


I nomi
Si tratta di Stefano Violoni, Davide Beleggia, Giulio Cruciani, Carlo Forti, Nicolò Steca, Giuseppe Ciarrocchi, Enrico Cognigni, Alberto Fasciani, Claudio Frollà, Francesco Girolami, Giorgio Nerpiti, Sara Santori, Gianluca Tombolini, Arturo Venanzi, Monica Virgili e Rodolfo Zengarini.

Sabato scorso, l’elenco dei dimissionari si è allungato con il nome di Valentino Fenni, presidente della sezione calzature in seno alla stessa associazione. Sono stati invitati alla riunione anche i due imprenditori espulsi (Andrea Santori e Fabrizio Luciani) che non hanno ricevuto nessuna comunicazione al riguardo. Perché questo Consiglio generale, in forma allargata? Per ascoltare i probiviri di Confindustria. Non è ancora certo se quella di oggi sarà una riunione convocata per permettere a Roma di riunire le parti e cercare dei punti di incontro oppure se una decisione è già stata presa e verrà comunicata stasera.


Gli scenari
Tra le ipotesi anche un commissariamento temporaneo di Centro Adriatico per cercare di rimettere a posto le cose. La componente fermana Uif-Unione Industriali del Fermano ha votato per l’uscita dal sodalizio. Richiesta già inviata a Roma. Inoltre, i fermani vogliono la testa del presidente Simone Mariani, del vice presidente Enrico Ciccola e la nullità delle espulsioni. Mariani, da parte sua, non sembra intenzionato a indietreggiare di un centimetro, convinto sia di aver operato per il bene dell’associazione sia che i fermani favorevoli alla scissione siano ben pochi.

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