La serata insieme all'ippodromo, poi il litigio per una donna: uccide l'amico a coltellate, arrestato un muratore

La serata insieme all'ippodromo, poi il litigio per una donna: uccide l'amico a coltellate, arrestato un muratore
La serata insieme all'ippodromo, poi il litigio per una donna: uccide l'amico a coltellate, arrestato un muratore
di Francesca Pasquali
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Luglio 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:47

BELMONTE PICENO - È morto prima di arrivare al pronto soccorso del Murri, Marzio Marini, il 52enne di Piane di Montegiorgio ucciso a coltellate, domenica sera, a Belmonte Piceno. A infliggere i fendenti mortali il 57enne Paolo Finucci, che adesso è nel carcere di Fermo. Mancavano pochi minuti a mezzanotte quando, in via dei Sibillini, dove Finucci vive da un po’ di tempo insieme alla figlia, è scoppiata la lite degenerata in tragedia.

Ancora a terra, nella mattinata di ieri, le tracce di sangue lasciate dalla vittima, in parte lavate dalla pioggia caduta durante la notte. È riuscito solo a fare pochi passi, Marini. Fino al muretto di pietra di fronte alla porta di casa di Finucci.


Avevano passato la serata assieme i due uomini, che erano legati da un’amicizia di lunga data. Per un periodo, avevano anche lavorato insieme come muratori. Ad accomunarli, la passione per i cavalli. Erano stati all’ippodromo San Paolo a Piane, domenica sera, per la riapertura ufficiale delle corse in notturna che ora terranno banco pe tutta l’estate. Alcuni conoscenti li hanno anche visti scherzare. Poi, l’umore tra i due è cambiato e Finucci dice di essere tornato a casa. Per riuscire, dopo aver ricevuto una telefonata. Da una donna che frequenta da qualche settimana e che gli avrebbe chiesto di andarla a prendere. La stessa su cui pare che anche Marini avesse messo gli occhi. Quando la vittima è arrivata a casa di Finucci, il clima s’è surriscaldato e i due hanno cominciato a litigare.

A quel punto, Finucci avrebbe preso il coltello e colpito più volte Marini. Che, all’arrivo dei soccorsi, era ancora vivo. È morto in ambulanza. Finucci non ha provato a scappare. I vicini usciti di casa l’hanno visto camminare avanti e indietro per la strada.


«Diceva di essere pentito», racconta un uomo che abita a pochi passi dal luogo dell’omicidio. Arrivati sul posto, i carabinieri del Radiomobile di Montegiorgio hanno portato Finucci in caserma, dove si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non ha confessato il reato, come, invece, sembrava in un primo momento. Con lui c’era l’avvocata d’ufficio Antonella Natale. «Le indagini sono in corso – spiega – e ci sono diversi aspetti tutti da chiarire. Ci siamo resi disponibili a rilasciare dichiarazioni quando sarà opportuno. Aspetteremo un paio di giorni prima di rendere la nostra versione dei fatti davanti al pubblico ministero. Intanto, abbiamo detto qualcosa per indirizzare le indagini».


L’avvocato Gabriele Cofanelli difende la famiglia di Marini: il padre, la madre e i due fratelli. L’incarico gli sarà conferito stamattina. «Ho parlato con uno dei fratelli della vittima. Sono tutti devastati. Ricevere una telefonata alle sei di mattina dai carabinieri per una notizia così drammatica è inimmaginabile», dice. Sempre stamattina, saranno nominati i consulenti tecnici: Alessia Romanelli, dell’Istituto di medicina legale di Fermo, e Rino Froldi, dell’Istituto di medicina legale di Macerata. Per gli esami tossicologici sul cadavere di Marini e sui capelli e le urine di Finucci. Sul corpo di Marini, il pubblico ministero ha anche disposto l’autopsia, che sarà effettuata nei prossimi giorni. Il caso è in mano alla sostituta procuratrice del tribunale di Fermo Francesca Perlini. Finucci è in stato di fermo in carcere. I capi di imputazione sono omicidio e porto d’armi o di oggetti atti a offendere. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica della serata e il rapporto tra i due, anche attraverso i loro profili social. Ieri, in caserma, sono state sentite diverse persone che si trovavano in via dei Sibillini domenica sera. Al vaglio degli inquirenti, che hanno sequestrato i cellulari dei due uomini, pure le immagini delle telecamere dell’ippodromo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA