Aeroitalia, Barcellona, Ancona, Napoli. Racconto perfetto della tragicommedia

Aeroitalia, Barcellona, Ancona, Napoli. Racconto perfetto della tragicommedia

di Francesco Pellegrinelli
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 06:51 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 07:09

Egregio Direttore,

mi trovo a scrivere la presente lettera dopo aver letto il comunicato di Aeroitalia nel quale la compagnia aerea minacciava azioni giudiziarie. Avendo vissuto in prima persona le conseguenze del pessimo servizio di Aeroitalia, ho sempre trovato che gli articoli del Corriere fossero una cronaca necessaria dei fatti e per amore della verità vorrei qui raccontare la mia storia. Sono un cittadino italiano di Jesi che vive a Barcellona e, nei primi giorni di ottobre del 2023 ho comprato un biglietto aereo per me e per la mia famiglia per il volo Barcellona-Ancona del 22 dicembre 2023. In data 26 ottobre 2023, circa 3 settimane dopo l’acquisto cioè, una mail della compagnia mi informava della cancellazione del volo.

Ho dovuto quindi trovare una soluzione alternativa, così ho acquistato un biglietto Barcellona-Napoli con un’altra compagnia e un Napoli-Ancona con la stessa Aeroitalia. In data 2 novembre 2023 ho ricevuto un’altra mail da Aeroitalia: questa volta mi informava del ripristino del volo Barcellona-Ancona e che la mia prenotazione continuava a essere valida, non dandomi nessuna opzione di rimborso o cancellazione. Mi sono trovato così in mano due biglietti per la stessa destinazione e per lo stesso giorno. Ho accettato mio malgrado di perdere i soldi spesi per il Barcellona- Napoli ma ho cercato, invano, di chiedere il rimborso almeno del volo Napoli–Ancona, operato dalla stessa Aeroitalia, spiegando tramite mail e telefonate che non avrei mai comprato questo biglietto se non fosse stato per il bizzarro comportamento della compagnia. Non ho però ricevuto nessuna risposta. Mi sono rassegnato a perdere i soldi dei biglietti comprati per sopperire al volo prima cancellato e poi ripristinato.

Il 22 dicembre 2023 ho volato quindi da Barcellona ad Ancona con Aeroitalia: il volo previsto per le 14,30 è partito in realtà alle 19,30, con 5 ore di ritardo.

L’aereo impiegato era un vettore da 34 posti, senza maschere di ossigeno, nè giubbetti salvagente (lo abbiamo potuto verificare in quanto, viaggiando con un bambino di 15 mesi, il giubbetto viene abitualmente consegnato prima della partenza). Durante l’acquisto del biglietto ho scelto di acquistare dei posti che mi permettessero di viaggiare comodo con il bambino: a bordo mi verrà poi detto che questo acquisto non poteva essere rispettato, anzi. Ci hanno invitato ad accomodarci in coda al velivolo così da avere maggiore stabilità durante il volo. Credo sia facile immaginare lo stato d’animo con il quale abbiamo volato.

A completare il disastro, mentre aspettavamo pazientemente in aeroporto, ho ricevuto l’ennesima mail di Aeroitalia: la compagnia mi informava che il volo Napoli-Ancona (che avrei dovuto prendere se non avessi deciso di partire da Barcellona con volo diretto per Ancona) era stato cancellato. Questa comunicazione è avvenuta con un preavviso di appena un’ora e 30 minuti. Ho chiesto un rimborso che, al momento, non mi è stato ancora dato. Sebbene il collegamento tra Barcellona e Ancona mi sia di estrema comodità, non viaggerò mai più con Aeroialia, a causa della sfiducia che la compagnia mi ha trasmesso in tutta questa spiacevole vicenda.

*Lettore del Corriere Adriatico, originario di Jesi, che oggi vive a Barcellona

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