Ministeri, Alemanno annuncia battaglia
Cei: la Chiesa fermi le mire della Lega

Alemanno con Bossi il giorno della pajata (Alessandro Di Meo - Ansa)
Alemanno con Bossi il giorno della pajata (Alessandro Di Meo - Ansa)
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Lunedì 20 Giugno 2011, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:13
ROMA - Nella polemica sul trasferimento di alcuni ministeri al Nord, entra oggi in campo anche la Cei, che accusa la Lega di mostrare grandissimo disprezzo verso il Sud. La proposta della Lega Nord di spostare a Milano alcuni ministeri un gesto di grandissimo disprezzo verso il sud» dice ai microfoni di Radio Vaticana monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro e vescovo di Campobasso. «La Lega - dice Bregantini - ripete paradossalmente gli errori che rimprovera a Roma, se si portano i ministeri a Roma il sud del Paese si sentirà ancora più privato di qualcosa. Io mi chiedo come vedranno dalla Calabria o dalla Sicilia il fatto di dover andare a Milano per affrontare dei problemi. E' un gesto di grandissimo disprezzo per il sud. A meno che non ci siano ministeri spostati anche a Palermo. Terzo elemento in negativo: il nord non ha bisogno di strutture amministrative e per motivi di lavoro, ma ha bisogno di progettualità, ovvero di quella parola magica già emersa alle "Settimane sociali": ntraprendere. Ci vuole coraggio. E' un tempo di speranza da rimettere in gioco, non di tecnicismo. Ciò che ci manca non è la capacità manuale, ma è la forza motivazionale che è in crisi».



«La Chiesa deve da una parte frenare queste mire secessionistiche e dall'altra deve rimotivare dall'interno con forza e valenza biblica la missione dell'intraprendere dei cristiani» dice Bregantini, che parlando della questione fiscale osserva: «Il peso fiscale va suddiviso fra tutte le realtà. Chi è povero va aiutato a sostenere il peso di questa crisi, anche perché la povertà di alcuni non crea il benessere dell'altro, ma crea ulteriore povertà. Questa è la grande lezione della dottrina sociale della Chiesa. La crisi non si vince mai da soli o rinchiudendosi nei propri egoismi, solo così aria nuova e fiducia nel futuro».



«La proposta del trasferimento dei ministeri «mi sembra accattonaggio - ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani durante un confronto con il ministro dell'Interno Roberto Maroni - Dov'è la Lega di una volta che li voleva chiudere i ministeri?». «Non voglio fare alleanze con la Lega - assicura poi Bersani - L'unica cosa che però vorrei chiedere alla Lega è “ma come fate a stare con il miliardario?”».



Il gruppo Pd della Camera ha intanto depositato un odg al decreto sviluppo che impegna il governo a escludere ogni ipotesi di delocalizzazione dei ministeri al Nord. «L'odg - si legge in una nota - sarà votato in Aula nella seduta pomeridiana di domani».



Casini: spero in grande convergenza sull'iniziativa Pd. «Mi auguro che sull'iniziativa del Pd si possa realizzare una grande convergenza» dice Pier Ferdinando Casini a chi, dopo la firma della petizione, gli chiede se l'Udc domani sosterrà l'ordine del giorno del Pd al decreto sviluppo per dire no al trasferimento. «Roma è la capitale d'Italia, non c'è bisogno di nuovi sprechi, non c'è bisogno di buffonate, ma c'è bisogno di serietà - dice - Sarebbe bene smetterla di perdere tempo con buffonate: i ministeri stanno a Roma, come in Germania stanno a Berlino e in Francia stanno a Parigi. È talmente evidente che non dovremmo neanche perdere tempo, di fronte ad una crisi economica come quella attuale, a discutere di nuove spese e buffonate».



Stasera si terrà intanto a palazzo Grazioli un vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl. Oltre al "dopo Pontida", il vertice del partito discuterà del discorso che il premier dovrà tenere domani al Senato per la verifica chiesta dal Capo dello Stato, nonché dello spinoso problema dei ministeri.



Alemanno promette battaglia. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si dice pronto a dar battaglia alla richiesta leghista di trasferire al Nord alcuni ministeri. Dai microfoni di Rtl, definisce l'atteggiamento della Lega "una copertura elettorale". Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, afferma di non vedere "molta passione" al Nord sul tema e precisa che sul fatto che possano esserci sedi di rappresentanza c'è l'accordo di tutti. Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, afferma che se ci fosse un voto di fiducia sullo spostamento dei ministeri, si aspetterebbe «comportamenti coerenti e non marce indietro». Renata Polverini, governatore del Lazio, ha dato il via ad una raccolta di firme contro lo spostamento dei ministeri.



Alemanno: mozione parlamentare bipartisan avrà 90% dei consensi. «La nostra mozione parlamentare secondo me avrà il 90% dei consensi dei parlamentari di destra e di sinistra - ha detto Alemanno - La richiesta della Lega di spostare i ministeri al Nord è una copertura elettorale. Per questo ho invitato Alfano ad affrontare un confronto a schiena dritta e a mettere le cose in chiaro. Mi auguro che il Pdl sia compatto, e in ogni caso andremo avanti. Non abbiamo bisogno di queste trovate che umiliano la nostra unità nazionale. Temo che anche la Lega, come molti altri partiti, abbia un problema di scollamento tra la base e il vertice, ed è per questo che lanciano tematiche di facile impatto».



«Domani odg del Pdl contro lo spostamento». «Domani ci sarà anche un ordine del giorno del Pdl contro lo spostamento dei ministeri al nord» ha dettoAlemanno, dopo aver firmato la petizione popolare per dire no alle richieste della Lega. Il sindaco ha spiegato che oltre all'ordine del giorno al decreto sviluppo annunciato dal Partito democratico ci sarà anche un testo del Popolo della libertà.



«Io non guardo in faccia nessuno». «Non credo che la mozione per difendere Roma possa spaccare il Pdl, non vedo chi nel partito possa esser contrario alla difesa di Roma capitale, sancita dalla Costituzione e anche dall'accordo elettorale che ha fatto nascere il centrodestra - dice Alemanno - Il Pdl voterà a ranghi compatti questa mozione, e non potrebbe essere diversamente. La mozione comunque è rivolta a tutti, politici di destra e sinistra e cittadini, è un discorso che tende ad unire e non a dividere. Io comunque devo fare il sindaco di Roma fino in fondo, senza guardare in faccia nessuno. Non ci sono mediazioni o accordi politici che mi possano impedire di fare il mio lavoro».



«Spostare i ministeri al nord sarebbe un ulteriore costo per i cittadini - dice Alemanno - Spostare anche un solo ministero costa milioni di euro e il suo funzionamento sarebbe aggravato. Non abbiamo bisogno di queste trovate che umiliano la nostra unità nazionale. In tutta Europa le capitali sono una sola città, non ci sono capitali sparse sul territorio».



«La pajata con Bossi? Io ci ho provato». «Ho provato a creare un rapporto sereno tra Roma e i leghisti - dice Alemanno rispondendo a chi gli chiede se tornerà a mangiare la pajata con Bossi - per cercare anche di sconfiggere un sentimento anti-romano che al nord è comunque presente. Non ci sono riuscito e con la massima coerenza vado avanti per la strada che interessa Roma. Ho la coscienza a posto. Ma ora che la Lega ha ripreso ad insultare Roma, mi contrappongo con la massima durezza».



«Durante il discorso di Pontida - ha detto Alemanno - Umberto Bossi ha detto anche cose giuste, come per esempio il ridimensionamento delle missioni militari, a cominciare da quella in Libia, che è un discorso condivisibile. Quello che non va bene è l'ultimatum, perché non si può governare con questo metodo. La Lega non si può chiamare fuori, perchè se il centrodestra e il governo hanno delle difficoltà è colpa loro».



«Salvini stia tranquillo» dice poi Alemanno replicando all'esponente della Lega che stamattino lo invitava a pensare al debito di Roma piuttosto che allo spostamento dei ministeri. «Per fortuna - dice il sindaco - il governo Berlusconi si è già occupato della vicende del debito di Roma che non è responsabilità nostra, ma dei nostri predecessori. Il debito è stato fronteggiato anche grazie alle tasche dei romani». Salvini aveva detto: «Fossi nel sindaco Alemanno e nel governatore Polverini mi preoccuperei di coprire i miliardi di euro di debito che, a spese dei cittadini, hanno i loro bilanci. Dopo parlerei dei ministeri e lascerei perdere le polemiche con la Lega».



Polverini: via alla raccolta di firme. In un ufficio di via del Corso, a Roma, si è riunita in mattinata la Giunta straordinaria della Regione Lazio convocata d'urgenza dalla governatrice Renata Polverini per discutere della questione dello spostamento dei ministeri. Polverini ha avviato in merito una raccolta firme contro l'ipotesi di provvedimento. «Ho il dovere di tutelare le tante persone, le tante famiglie e la Costituzione - ha detto Polverini - La Lega ieri ha iniziato una raccolta di firme per spostare i ministeri al nord, noi dobbiamo rispondere con gli stessi strumenti». Per quanto riguarda i rapporti tra Pdl e Lega ha detto: «Sono complessi. Ieri Bossi ha detto anche cose giuste e condivisibili sulla riforma fiscale, sul sostegno alle imprese, sulle famiglie in difficoltà. Su questi temi è possibile trovare una sintesi. La cosa che mi dispiace è che si è aperto un dibbattito sui ministeri solo con finalità ideologiche e propagandistiche, nessuno parla di cosa significherebbe per le famiglie che ci lavorano: ci sarebbero conseguenza veramente drammatiche. Prima di parlare bisogna riflettere sulle conseguenze per le persone».



Polverini e Alemanno hanno aperto con le loro firme la petizione popolare per dire no allo spostamento dei ministeri al nord. Con loro al gazebo, allestito in piazza del Pantheon a Roma, una piccola rappresentanza dell'Udc, guidata dal leader Pier Ferdinando Casini e dal vice presidente regionale Luciano Ciocchetti. Il testo della mozione impegna il Parlamento «ad adottare ogni iniziativa, anche di carattere legislativo, affinché vengano confermate le funzioni di Roma Capitale quale centro dell'azione di governo e sede delle istituzioni ad esso correlate anche quale segno tangibile dell'unità nazionale». Ai gazebo sono arrivati per firmare anche diversi esponenti del Pdl, tra cui il ministro Giorgia Meloni, il sottosegretario Andrea Augello, i deputati Fabio Rampelli e Barbara Saltamartini, assessori comunali e regionali.



Cicchitto: sbagliato drammatizzare, ma sul decentramento si può ragionare. «È in atto un confronto, ma è sbagliato drammatizzare, sia da parte di chi è al Nord, sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio - dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera - Va detto che non riteniamo possibile rompere l'unità dello Stato, ma è possibile ragionare sul decentramento di alcune sedi sulla base di alcune esperienze passate».



«Cicchitto non si deve innervosire troppo - replica Alemanno - È un romano e da parlamentare romano deve stare dalla nostra parte».



La Russa: Alemanno e Polverini non si agitino, si bagnano senza che piova.
«E' sbagliato agitarsi se ancora non piove, in quel caso aprire l'ombrello porta sfortuna, quindi è prematuro aprire l'ombrello - dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa - Magari non pioverà mai. Polverini e Alemanno si bagnano prima che piova. Chi volesse mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale, troverebbe in me un fiero nemico. Il trasferimento dei ministeri comporta una nuova legge, il fatto che Bossi abbia parlato di un suo decreto si riferisce a sedi di rappresentanza». La Russa ha aggiunto di avere a Milano una sede per il proprio ministero «senza aumento di costi. L'importante è non mettere in discussione la forma di Roma Capitale dove sono i ministeri, Roma Capitale è stata fatta da questo governo e da questa maggioranza e lo rivendico a questa maggioranza».



Brunetta: «Ministeri al Nord? Non se ne parla». «Non si sta parlando di trasferimento di ministeri al nord - dice il ministro della PA, Renato Brunetta - Nella riforma del federalismo fiscale c'è una clausola, che io ho voluto, che dice che il federalismo fiscale dovrà realizzarsi senza incremento della pressione fiscale da un lato e della pressione dei pubblici dipendenti dall'altro: non si dovranno duplicare. Il tema dei ministeri al Nord non si pone».



Augello: per la legge attuale nessun ministero può essere trasferito. «Sono stato a piazza della Rotonda per portare un saluto agli organizzatori della petizione e la rassicurazione che, a legislazione vigente, nessun ministero può essere trasferito da Roma». È quanto dichiara in una nota il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Andrea Augello. «Le competenze della Funzione Pubblica sull’Amministrazione - continua Augello - e quindi anche sui ministeri impongono una particolare attenzione del ministro Brunetta e del sottoscritto al dibattito in corso, dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega a Pontida. Quindi, nonostante io condivida molte delle motivazioni che hanno indotto Renata Polverini e Gianni Alemanno a sostenere la petizione, non sarebbe stato deontologicamente compatibile con il mio ruolo di sottosegretario sottoscriverla. Ribadisco, in ogni caso, che non ci sono spazi costituzionali per trasferire ministeri lontano dalla Capitale, mentre è possibile, ed è già accaduto, che singoli ministri aprano sedi di rappresentanza in altre città».



Calderoli: ministeri anche al Sud.
«Il nostro progetto non riguarda soltanto il Nord ma concerne l’intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori». Ha aggiunto in serata il ministro Roberto Calderoli, rispondendo alle parole di monsignor Bregantini.



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