La storia si è ripetuta per diversi - tanti - giorni, ma l’allarme meduse sembra ancora proseguire nel Salento. Lungo le spiagge dello Ionio crescono sempre di più le segnalazioni da parte dei bagnanti: «Fate attenzione, il mare è pieno». «E non allontanatevi troppo», il monito dei genitori ai più piccoli. Da San Vito fino alle acque di San Pietro in Bevagna, nella provincia di Taranto, l’invasione della “Pelagia noctiluca” ( conosciuta anche come medusa luminosa, ndr) ha reso difficili le ferie dei turisti: qualcuno si è attrezzato con retini e secchielli per “catturarle” e spostarle lontano dalla riva, altri sono stati raggiunti dai tentacoli - con rossori, prurito e gonfiori - mentre c’è chi ha preferito restare sotto l’ombrellone, al sicuro. L’importante - ricordano gli esperti - è non far loro del male. Perché pescare le meduse, portarle fuori dall’acqua e poi ucciderle costituisce un reato come stabilisce l’articolo 544 ter del Codice penale: reclusione dai tre ai 18 mesi e multa dai 5mila ai 30mila euro. Ma cosa sta accadendo? E soprattutto, come comportarsi in caso di puntura?
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Medusa Pelagia Noctiluca, l’invasione lungo le spiagge dello Ionio
La “Pelagia Noctiluca” è conosciuta anche con il nome di “medusa luminosa” grazie alla bioluminescenza che la rende visibile anche nelle ore notturne.
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Quando finirà il fenomeno? La durata della loro presenza non è misurabile. Secondo l’esperto si tratta di una «concentrazione periodica - causata soprattutto dall’innalzamento delle temperature delle acque marine - e l’ondata terminerà quando questi eventi climatici ed ambientali ( come la carenza di pesci o altri predatori, ndr) spariranno».
Come comportarsi in caso di puntura? Essere “accarezzati” o lievemente sfiorati da una medusa può esser certamente non piacevole oltre che causare fastidi e talvolta anche seri problemi di salute per i più piccoli e per gli allergici. Dal forte dolore, all’irritazione cutanea accompagnata da gonfiore, prurito e rossore, i rimedi più efficaci - come consigliano dal Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli - vanno dal risciacquo con dell’acqua calda ( sulla zona colpita dalla puntura, ndr) all’applicazione di una crema anestetica per bloccare il prurito e la diffusione delle tossine. In caso di gonfiori in altri siti possono essere efficaci le creme cortisoniche o l’assunzione di un antistaminico per bocca. È fondamentale in caso di peggioramento consultare sempre un medico e mai ricorrere ai rimedi - fai da te - come l’ammoniaca, che potrebbero comportare un serio peggioramento della condizione.
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