Strattoni, schiaffi e imprecazioni su una bimba disabile: arrestate due maestre dell'asilo

Strattoni, schiaffi e imprecazioni su una bimba disabile: arrestate due maestre dell'asilo
Strattoni, schiaffi e imprecazioni su una bimba disabile: arrestate due maestre dell'asilo
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 15:25

GORIZIA - Due maestre di una scuola dell'infanzia in provincia di Gorizia sono state arrestate dai carabinieri in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di maltrattamenti di minori all'interno dell'istituto. Le indagini, iniziate a dicembre 2023, sono state avviate a seguito di una segnalazione, indirizzata ai militari, per ripetuti strattonamenti da parte di personale docente ai danni di una bambina con disabilità. Per le due insegnanti sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

I militari dell'Arma della Compagnia di Monfalcone hanno dato esecuzione questa mattina all'ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Gorizia.

I provvedimenti giungono al termine di una complessa attività investigativa, condotta dai militari della locale stazione e coordinata dalla Procura della Repubblica di Gorizia.

Dopo le prime informazioni testimoniali acquisite dagli investigatori, su disposizione dell'autorità giudiziaria, si è proceduto con un'attività d'indagine, soprattutto di natura tecnica, nei locali in cui gli alunni si intrattengono per le attività formative e ludiche. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli elementi raccolti hanno potuto documentare diversi episodi di maltrattamenti, agiti dalle indagate quasi quotidianamente nei confronti della bimba, spesso anche davanti agli altri bambini.

La frequenza e intensità delle ritenute violenze, sia fisiche - nella fattispecie spinte, strattoni e schiaffi - sia psicologiche, con grida, urla, rimproveri, parolacce e imprecazioni, hanno indotto gli inquirenti ad accelerare le attività d'indagine e ad avanzare richiesta di misura cautelare al Gip, per ottenere, quanto prima possibile, un vaglio delle acquisizioni investigative da parte del Gip, che ha confermato la serietà dell'impianto accusatorio, riconoscendo, tra l'altro, la sussistenza dell'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione dei sospettati maltrattamenti. 

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