Nuova piscina a Fano, la mamma di una bimba disabile denuncia: «Bambini e ragazzi con autismo rimasti senza istruttori di nuoto»

Nuova piscina a Fano, la mamma di una bimba disabile denuncia: «Bambini e ragazzi con autismo rimasti senza istruttori di nuoto»
Nuova piscina a Fano, la mamma di una bimba disabile denuncia: «Bambini e ragazzi con autismo rimasti senza istruttori di nuoto»
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 8 Marzo 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 07:38

FANO - Da alcuni giorni i giovani dell’associazione fanese Acquafitness non hanno una piscina dove nuotare. Indignata la mamma di una bambina con disabilità, che denuncia una «mancanza di mediazione» da parte dell’ente locale. In altre parole l’intervento contesta all'amministrazione fanese di non avere programmato bene il passaggio dalla Dini Salvalai, impianto ora chiuso, al nuovo centro natatorio nella zona aeroportuale di Fano.

Fuori Acquafitness

«La chiusura della piscina Dini Salvalai - scrive la madre indignata - ha interrotto le routine di diversi bambini e ragazzi con autismo.

Nella nuova piscina l’accesso è sì garantito, ma gli istruttori che li hanno seguiti in tutti questi anni non potranno entrare. Sono gli istruttori della società Aquafitness, che nel corso degli anni hanno maturato una professionalità e un’esperienza che non si acquisisce con un semplice passaggio di consegne e che i nostri bambini e ragazzi non possono permettersi di perdere».

Prosegue l’intervento: «La conoscenza e la competenza specifica, per poter affrontare tutti i casi di abilità differenti, sono requisiti indispensabili per l’inclusione dei bambini con disabilità sensoriale e intellettiva. Non ci si può improvvisare istruttori di bambini con autismo, perché si parla di un intervento individualizzato, specifico, che ha bisogno di continuità e di un rapporto fiduciario di uno a uno, che si instaura con il tempo. Il nuoto per questi bambini significa equilibrio, tranquillità, ma soprattutto apprendimento e molto spesso è l’unico sport che possono intraprendere».

«Non c’è stata mediazione»

Amara la conclusione dell’intervento: «Come famiglia e in rappresentanza di Angsa Marche (per chi legge: la sezione regionale dell’Associazione nazionale genitori persone con autismo) mi chiedo quale sia il risultato sociale di questa mancanza di mediazione tra società sportive, che il Comune avrebbe dovuto cercare di mantenere continuando a erogare almeno lo stesso pubblico servizio che offriva nella vecchia piscina Dini Salvalai. Auspico che si arrivi a una soluzione nel più breve tempo possibile, ma nel frattempo rimango basita dalla mancanza di interesse e di sensibilità. Non andrebbe sollecitata ogni volta, ma dovrebbe essere un modus operandi di amministratori che hanno a cuore tutti i cittadini».

Acquafitness avvia al nuoto sia ragazzi e ragazze con disabilità sia i loro coetanei senza disabilità. Un’attività che ha svolto per lungo tempo nella piscina Dini Salvalai a Sant’Orso, dove disponeva di spazi acqua che ora non ha più, non avendo raggiunto un accordo con l’associazione di imprese (Fanum Fortunae Nuoto e Pool 4.0) cui il Comune ha affidato con bando la gestione del nuovo impianto sportivo nella zona aeroportuale. Da qui la «mancanza di mediazione» contestata all’amministrazione fanese.

Quattro vasche

Il nuovo centro natatorio è stato inaugurato di recente, dispone di quattro vasche (una è lunga 25 metri e ha 8 corsie) per attività sportiva, rieducativa e scuola nuoto, più uffici, spogliatoi e tribuna da 250 posti. Nel suo genere si candida a essere il migliore impianto nelle Marche. L’ha realizzato Fondazione Carifano, investendo 7 milioni e 250.000 euro.

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