Ascoli, start up innovative e multinazionali nella zona Carbon.Soliano di C.Next: «Cento imprese in un'area di 15mila metri quadri»

Ascoli, start up innovative e multinazionali nella zona Carbon.Soliano, C.Next: «Cento imprese in un'area di 15mila metri quadri»
Ascoli, start up innovative e multinazionali nella zona Carbon.Soliano, C.Next: «Cento imprese in un'area di 15mila metri quadri»
di Marco Vannozzi
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 12:13

ASCOLI Il sogno di diventare capitale dell'innovazione va avanti. E si fa concreto. C. Next dice sì alla possibilità di realizzare in città un nuovo centro di sviluppo e replicare il modello, già realizzato con successo a Lomazzo (Como), incubatore di startup, con aziende innovative e multinazionali. La ex Carbon è la candidata numero uno ad ospitare il polo d'innovazione. «Pensiamo ad un'area di 15 mila metri quadrati per quasi un centinaio di imprese e un migliaio di persone», rivela l'amministratore delegato C.Next, Stefano Soliano. L'idea risponde a molte delle caratteristiche richieste dal progetto: il recupero di aree urbane depresse, la facile accessibilità, le tecnologie come leva per attrarre imprese giovani e rivitalizzare il sistema produttivo ed economico locale. 

La ricerca

«Abbiamo rilevato da molti di voi la ex Carbon come un luogo naturale. È una ricchezza e un valore che non possono essere dimenticati – aggiunge Soliano -. L'area è molto grande e richiede tempi di bonifica e riqualificazione, c'è quindi qualche timore per tempi e tempistiche». Sei mesi di ricerca e attività per valutare la compatibilità tra il Piceno e il progetto C. Next sono racchiusi in un volume di 220 pagine. E dall'analisi in termini economici, sociali ecco i risultati presentati nelle sale della sede di Confindustria. Tante le note positive: tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale, il tessuto industriale del Piceno resistente alla crisi. Le Marche sono la seconda regione manifatturiera d'Italia e nell'Ascolano emerge un'innovazione manifatturiera superiore alla media nazionale. Per le imprese il tasso di natalità è in media nazionale, ma quello di mortalità è inferiore. C'è poi una crescita di società di capitali superiore alla media italiana e al top nelle Marche. La percentuale dedicata alle riserve naturali è inoltre tra le prime 30 in Italia e tra i plus i siti archeologici, musei e le attrattività per la qualità della vita. Ottima poi l'offerta formativa a livello regionale: 160 corsi di laurea, 4 atenei e la capacità delle università di differenziarsi e mettersi insieme. «Non è così scontato», sottolinea l'amministratore delegato.

Tra le note stonate invece spiccano lo spopolamento dell'entroterra e delle città verso la costa e il progressivo invecchiamento della popolazione, l'inadeguatezza delle infrastrutture logistiche. «Esiste però un piano regionale importante di infrastrutture e trasporto in discussione oggi», sottolinea Soliano. Negativo anche il numero di startup innovative.

L’innovazione

«In Italia ci sono circa 12 mila imprese innovative, qui meno di cinquanta – sottolinea Soliano -. Forse si sconta la mancanza di una università locale propria. Il dato non è particolarmente rilevante, ma si può fare meglio: pensiamo sia utile lavorare per lo sviluppo». Il bilancio complessivo sorride confermando il grande potenziale di questo territorio su diversi fronti. «Siete meglio di quanto voi vi percepiate», chiosa l'ad Soliano. Ascoli potrebbe quindi ospitare uno dei poli d’innovazione del sistema C. Next che, operando sul territorio nazionale, entro i prossimi sette anni ambisce a diventare lo snodo strategico e operativo per oltre 1.000 imprese innovative (startup e aziende in diversi stadi di sviluppo). «Il primo passaggio è la concreta ipotesi di riqualificazione urbana che genereremo con l’insediamento di C. Next Piceno. Lo studio mi pare dimostrare che il territorio abbia la maturità per sviluppare questo modello, sotto la guida di chi ha già portato avanti con successo questa esperienza altrove», afferma il presidente di Confindustria, Simone Ferraioli. C.Next ha avviato un percorso, su incarico della Fondazione di partecipazione Sviluppo per la Comunità. «È arrivato il momento di metter da parte campanili e posizioni soggettive – spiega il presidente Angelo Galeati -. Bisogna esaminare con attenzione le opportunità che una tale iniziativa creerebbe, cooperando tutti alla nascita e al successo di C.Next Piceno». «Essere riusciti a portare ad Ascoli un polo di innovazione capace di attrarre giovani talenti e startup innovative è un risultato che ci rende orgogliosi» dice il sindaco Marco Fioravanti.

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